(U. Trani) – «Io faccio il tifo per Rossi: l’ho detto anche a lui, confidandogli di essermi pentito di non averlo portato in Sudafrica quattro anni fa. E’ l’unica decisione che, nella mia avventura azzurra, non rifarei. Ha classe e generosità». Marcello Lippi fa per una mattina l’ospite a Coverciano, dopo essere stato qui di casa per anni. E per due mondiali: quello vinto a Berlino nel 2006 e l’altro del flop a Johannesburg nel 2010 (con la tappa al Sestriere che risultò fatale). «Il gruppo di Prandelli somiglia tanto al mio che conquistò il titolo in Germania: vedrete sarà protagonista» assicura l’allenatore del Guangzhou, appena arrivato da Roma e in vacanza in Italia. Eppure in campo ci sono Balotelli e Cassano, due attaccanti che lui scartò e che invece l’attuale cittì portò già all’ultimo Europeo. Sembrano quasi sicuri di volare anche a Rio, il 5 giugno sera da Fiumicino. «Io ho salutato tutti, anche loro due, ma non entro su certe cose, sulle scelte e sui singoli lascio la parola al mio collega. A Prandelli ho fatto gli auguri: l’ho trovato molto motivato».
TOTO’ NERVOSO
Cassano, e non solo per la presenza del nemico Lippi, è da un paio di giorni un po’ agitato. E lo sarà, a quanto pare, fino a quando non avrà la certezza di entrare nei 23 per il Brasile. Antonio sbuffa e fatica, il lavoro gli pesa sempre di più. Perché i giocatori capiscono, dagli addestramenti e anche dai sospiri, quali sono le intenzioni di Prandelli, ormai sul punto di decidere il gruppo mondiale. Cassano sa di essere vicinissimo alla promozione, ma si rende conto che pure Rossi sta prendendo quota. Pepito per lo staff tecnico è da applausi. Piace per lo spirito e la concentrazione. Prima era il rivale di Totò, ora lo è di Destro. «Spero che sia il mondiale di Rossi» l’augurio di Montolivo. Magari di attaccanti ne potrebbero servire sei e in questo caso solo Insigne resterebbe a casa.
COME DUE ANNI FA
Prandelli sta tirando le somme in campo. E, guardando le esercitazioni, potrebbe ripartire dalla finale dell’Europeo, persa contro la Spagna il 1° luglio 2012. Dalla notte di Kiev al pomeriggio di Manaus, il prossimo 14 giugno contro l’Inghilterra, con gli stessi undici uomini. Questi: Buffon; Abate, Barzagli, Bonucci, Chiellini; De Rossi, Pirlo, Marchisio; Montolivo; Balotelli, Cassano. Tenendo presente che il sistema di gioco, il 4-3-1-2, spesso diventa 4-3-2-1, per il movimento dei centrocampisti che salgono vicino alle punte, di solito Marchisio o Montolivo, ecco che il ct, come poi ha fatto capire anche capitan Buffon, convoca diversi giovani ma insiste sui senatori. A cominciare da centrocampo, dove il primo cambio è ancora Thiago Motta.
VERSO RIO
Ieri pomeriggio Prandelli, dopo aver ricevuto la visita del ministro Martina (Politiche Agricole) per discutere di uno spot, ha provato la formazione che vorrebbe schierare contro l’Irlanda, sabato sera a Londra: Sirigu (anche se è probabile che all’inizio giochi Buffon); Darmian, Paletta, Bonucci, De Sciglio; De Rossi, Pirlo, Marchisio; Montolivo, Rossi; Immobile. Nazionale, insomma, sperimentale, per far debuttare Darmian, per rivedere Paletta, per collaudare De Sciglio, per responsabilizzare Immobile, pronto per il trasferimento al Borussia Dortmund, e soprattutto per valutare le condizioni fisiche di Rossi. Che, però, potrebbe anche essere nei 23, lunedì 2 giorno, a prescindere dal test di Craven Cottage. Nel corso del pomeriggio ecco Abate e Chiellini terzini, Barzagli al posto di Paletta, Aquilani per Pirlo, Cassano per Rossi (e a seguire Cerci), Balotelli per Immobile e Candreva per Marchisio. A parte i nuovi convocati (rispetto a due anni fa), si torna, almeno in difesa, a Euro 2012. Verratti, invece, non è mai tra i titolari e spesso fa l’intermedio: più che Parolo, teme Aquilani, in rimonta. Fuori dalla formazione base pure Maggio (è andato, tra le due sedute, dal dentista), Ranocchia, Destro e Insigne. Anche altri, però. Come Romulo che forse avrà spazio a Londra (nel pomeriggio la partenza). Si deve presentare, a differenza del signor Rossi che mette d’accordo proprio tutti.