(S. Carina) – Dopo Keita (il maliano è atteso oggi a Roma per firmare il contratto) il bis è ad un passo. In Turchia sono sicuri: il blitz di due emissari giallorossi a Istanbul per Uçan effettuato la scorsa settimana è servito per trovare l’intesa.
Roma e Fenerbahce dopo un lungo tira e molla (i turchi erano partiti nella valutazione da 15 milioni, a Trigoria da 6) hanno raggiunto l’accordo per il centrocampista a 10 milioni (il 10% di questa somma va al Bucaspor). Il ragazzo è entusiasta e anche il papà per la prima volta ha lasciato intendere come il trasferimento sia imminente: «Sì, è vero, Salih potrebbe andare all’estero. Non sarà un problema fare la riserva il primo anno, avrà bisogno di un po’ di tempo per ambientarsi in un nuovo Paese». Tutto fatto, quindi? Quasi. Il problema ora è legato alle modalità di pagamento. La Roma chiede che possa avvenire in tre anni, il club turco è irremovibile nel volere l’intera somma in 6 mesi (5 ora e altrettanti a gennaio). Sembra tuttavia improbabile che la trattativa possa saltare anche perché il presidente Yildrim è consapevole che il ragazzo, chiuso da Mehmet Topal, Meireles, Christian e il nuovo arrivato Diego, rischia di giocare poco anche la prossima stagione (senza contare poi che nessuno è arrivato a offrire quanto la Roma: il Benfica si è fermato a 6,5). Per cautelarsi, Sabatini ha comunque pronta la carta di riserva: si tratta del francese Coman (Psg), richiesto anche dalla Juventus e da tre club inglesi.
«Cerci? Vale 61 milioni». Una battuta, quella del presidente Cairo, che se voleva blindare l’attaccante granata non fa altro che confermare invece l’interesse giallorosso. Se non siamo arrivati alla trattativa vera e propria, queste sono le prime schermaglie. La Roma vuole Cerci e il calciatore vuole la Roma. Accontentarlo a livello d’ingaggio (ora guadagna 760 mila euro a stagione) non sarà impossibile (anche se andrà limata attraverso i bonus la richiesta iniziale di 2,5 milioni all’anno) e il fatto che abbia visionato diverse case nella capitale lascia intendere quale sia l’intenzione del ragazzo. «Alessio sta giocando forte da due campionati e non abbiamo intenzione di cederlo. Né di fissare un prezzo. In queste cose Sabatini è più bravo di me. E’ chiaro che 61 milioni sono uno scherzo ma se viene valutato in questo modo Benatia, due calcoli dobbiamo anche farceli», ha ribadito Cairo. In realtà il Torino già se li è fatti. Due anni fa pagò metà del nazionale azzurro 2,5 milioni (alla Fiorentina). Dodici mesi dopo lo riscattò per una somma di 3,8 (più la cessione di Bakic, valutato circa 700mila euro). Ora avendo riscosso per il capocannoniere Immobile (classe ’90) 19,5 milioni (divisi equamente con la Juventus), difficilmente Cerci – che ha tre anni in più del centravanti – può avere un costo superiore. Anzi, fonti torinesi sono pressoché certe che Cairo, consapevole anche della volontà del calciatore, potrebbe dare il via libera per 16-18 milioni e 1-2 contropartite (ai granata piacciono Torosidis e Lopez). Questo, va precisato, al netto del Mondiale brasiliano. Se Cerci, infatti, dovesse disputare un torneo da protagonista, è chiaro che la sua valutazione lieviterebbe. Tuttavia, almeno per ora, essendosi defilata la Juventus, la Roma (paradossalmente) è l’unico club che può garantire al Torino un’offerta importante.
MURIEL APRE A RUDI – Intanto in Colombia Muriel esce allo scoperto, confermando l’interesse della Roma, datato 14 maggio: «Devo trovare una nuova squadra. Sono arrivate diverse offerte, speriamo di concretizzarne almeno una. Chi mi sta cercando maggiormente? Per ora Roma e Fiorentina». A Trigoria, quello del colombiano, è un profilo che piace e che continua ad occupare i primi posti della lista di gradimento anche se almeno per ora le priorità sembrano essere altre. Intanto Jedvaj va in prestito al Bayer Leverkusen: a breve l’ufficialità