(E. Giulianelli) – Il nome di Giulio Donati è uscito in una chiacchierata tra Walter Sabatini e Rudi Voeller: è (anche) a lui che la Roma sta pensando per rinforzare le fasce difensive. Toscano di Pietrasanta, nato il 5 febbraio 1990, fresco protagonista della conquista di un posto in Champions League del Bayer Leverkusen: la Roma lo cerca nell’ambito della trattativa Jedvaj.
Qual è il bilancio della sua esperienza in Germania?
«Positivo, sia a livello individuale che di squadra. La Bundesliga è molto più spettacolare della Serie A, come stile di gioco e per l’atmosfera che c’è negli stadi. È un calcio meno tattico di quello italiano, più fisico e meno difensivo».
Uno come Donati avrebbe potuto far comodo all’Italia di Prandelli in Brasile?
«Mi hanno tutti fatto i complimenti dopo questa annata e ne sono felice. Ma sono consapevole che inserire un giocatore nuovo negli ultimi mesi in un gruppo che gioca insieme da anni non è una cosa facile e, soprattutto, rispettosa nei confronti dei compagni».
Ha seguito la Serie A?
«È stato un campionato di buon livello, la Roma ha fatto una grandissima stagione che in altri anni l’avrebbe portata anche a vincere lo scudetto. Ma quest’anno con una Juventus in quelle condizioni era davvero difficile».
Che opinione si è fatto di Garcia?
«Ha espresso un bel gioco, che ha divertito e sorpreso. Adesso il difficile sarà ripetersi su quei livelli, ma la squadra ha le carte in regola per farlo».
In Under 21 ha giocato con Destro e Florenzi: in che rapporti siete?
«Due ottimi giocatori e bravi ragazzi. Con Mattia abbiamo anche fatto le giovanili dell’Inter insieme, mi sono confrontato molto con loro. Io e Alessandro in Nazionale giocavamo sempre insieme alla Playstation, ma non disdegnavamo il pingpong: due giocherelloni, al di fuori del campo di allenamento».
Sabatini e Voeller hanno parlato di lei a Trigoria. Le risulta?
«Non sento Rudi da un po’ perché sono in vacanza. A breve ci sarà un incontro tra lui e il mio agente e ne parleranno».
La Roma le piace?
«È una grande squadra, con una società seria e importante alle spalle. Ma, soprattutto, ha un grande progetto e un loro interesse mi farebbe piacere. Comunque in Germania sto bene sono in un grande club, vediamo che succede».
Il ruolo di vice Maicon le starebbe stretto?
«Assolutamente no, anzi: avrei l’opportunità di imparare tanto da un campione come lui».