“Era il 2007, Pjanic aveva cominciato da poco a giocare in prima squadra con il Metz ma era chiaro che la squadra granata rappresentava per lui solamente un trampolino di lancio: era considerato il pi”Era il 2007, Pjanic aveva cominciato da poco a giocare in prima squadra con il Metz ma era chiaro che la squadra granata rappresentava per lui solamente un trampolino di lancio: era considerato il più forte e da subito arrivarono per lui offerte da squadre come il Barcellona, il Real Madrid, l’Arsenal, il Chelsea e l’Inter.”
France Football ripercorre la carriera di Miralem Pjanic, dai primi passi in Lussemburgo all’approdo nella Roma, dando voce alle riflessioni della famiglia del bosniaco: “Il mio primo club nella città di Zvornik permise alla mia famiglia di accettare le offerte per giocare in Lussemburgo” ricorda il padre di Miralem “e grazie a questa cosa riuscimmo a fuggire dagli orrori della guerra.”
Il piccolo Miralem, rivelano i genitori, “aveva sempre il pallone tra i piedi, si allenava continuamente. Mi ricordo i nostri viaggi dal Lussemburgo alla Bosnia, lui era capace di giocare a pallone durante tutto il tragitto.”
Il Metz a 12 anni, sperando di ripercorrere le orme dei vari Pires, Saha e Adebayor: tutti gli occhi sono su di lui e l’esordio in Ligue 1, a 17 anni, lo consacra nel mondo del grande calcio. Rifiutata la corte delle grandi squadre europee, Pjanic preferisce una crescita graduale, scegliendo il Lione.
Dopo un anno di ambientamento, la stagione successiva il calciatore diventa titolare, mostrando caratteristiche tecniche ottime a dispetto di un fisico tutt’altro che granitico.
Dopo una semifinale persa contro il Bayern Monaco, la scelta cade sulla Roma, squadra che permette al centrocampista di diventare uno dei migliori della Serie A nel suo ruolo. Adesso la sua attenzione è verso la Coppa del Mondo, dove la sua Bosnia parteciperà per la prima volta. Una nazionale del tutto unica nel mondo del calcio: una squadra nata sulle ceneri di un paese distrutto. Pjanic, dopo la vittoria che ha permesso alla sua nazionale di qualificarsi in Brasile, si è presentato in lacrime davanti le telecamere: “E’ per questi momenti che noi giochiamo a calcio, per questi momenti che noi viviamo. E’ la sensazione più bella che si può provare“, esclamò.