(E. Gamba) – Ciò che inquieta non è l’errore, ma la perseveranza. Se il designatore Busacca aveva dovuto arrampicarsi sugli specchi per smontare la teoria del piscinazo («L’arbitro era piazzato bene, non ci sono i bianchi e i neri ma anche i grigi»), cercando di confonderla in una densa nebbia interpretativa, il suo capo (padrone) Blatter ci ha messo, come al solito, la faccia. Tosta. «L’arbitro di Brasile-Giappone ha avuto assolutamente ragione. Fred è stato tirato giù in area» ha detto, senza alcuna sfumatura di grigio, l’ottuagenario presidente della Fifa, che di tanto in tanto lascia la sua suite di lusso, dove sorseggia solamente acqua San Pellegrino e ha due cuochi svizzeri al suo esclusivo servizio, per ridere delle preoccupazioni del mondo, e del Mondiale. «La tesi che si voglia favorire il Brasile è fantasiosa».
Quella è una tesi, ma poi ci sono i dati di fatto: l’avvio del mondiale arbitrale è stato disastroso, tra lo sfondone del giapponese Nishimura, i due gol annullati al Messico per fuorigioco inesistenti dal guardalinee colombiano Clavjio e lo sbaglio grave (e un poco trascurato dalla moviole) di Rizzoli, che ha convalidato il 3-1 olandese palesemente irregolare, vista la carica di Van Persie su Casillas nell’area piccola, dove il portiere non può nemmeno essere sfiorato. Quattro svarioni nelle prime quattro partite rappresentano un record, speriamo non una tendenza. C’è chi ci vede del dolo, e di sicuro la designazione di Nishimura è stata sbagliata, se non sospetta: Busacca ha scelto un arbitro che sarebbe stato sotto pressione (quattro anni fa ‘eliminò’ il Brasile espellendo Felipe Melo contro l’Olanda), a rischio di condizionamenti.
La reazione alla caduta di Fred non è stata serena, a quanto pare. E adesso, dubbi preventivi s’allungano sul salvadoregno Aguilar per una partita di rivelante importanza come Argentina-Bosnia, una che in genere verrebbe catalogata di prima fascia: perché affidarla a un arbitro che non appartiene all’élite? La categoria dei complottisti, al proposito, si è già divisa in due sottocategorie: c’è chi pensa che Blatter voglia scortare l’Argentina fino a una fantasmagorica finale tra Messi e Neymar (il trionfo mediatico della Fifa) e chi invece che voglia levarla di mezzo per spianare la strada ai padroni di casa. Il fatto che così tanti pensino male convinti di azzeccarci dimostra che la politica del capo del calcio è torbida, e alimenta i sospetti. Ai Mondiali ci sono arbitri del Bahrein, del Gambia, di El Salvador (e del Qatar no?), paesi calcisticamente di estrema periferia (da cui viene invero il fuoriclasse uzbeko Irmatov, eccezione): i soliti complottisti dicono che a convocarli non sia stato Busacca ma Blatter proprio, allo scopo di garantirsi nuovi consensi. Di sicuro, ha lasciato perplessi la decisione di precettare un solo arbitro per nazione, tagliando fuori ottimi “raddoppi” come l’italiano Rocchi, l’inglese Clattenburg, il messicano Garcia Orozco, lo spagnolo Undiano Mallenco. E per portare il bahreinita, sono stati tagliati l’ungherese Kassai o lo sloveno Skomina. Un Blatterazo.