(P.A.Coletti) – Una Roma mondiale è il sogno del presidente Pallotta che in attesa di alzare trofei nella Capitale può godersi i giallorossi protagonisti in Brasile. Sono in cinque: De Rossi, Gervinho, Torosidis, Pjanic e Maicon. Il brasiliano è l’unico che ancora non è sceso in campo restando in panchina per tutti i 90’ nell’esordio vincente della Seleçao contro la Croazia. Ma il momento di Maicon potrebbe arrivare oggi. A Fortaleza alle 21 italiane il Brasile di Scolari giocherà la sua seconda partita del girone A contro il Messico in quello che è già uno spareggio per gli ottavi di finale: chi vince vola a sei punti e mette in cassaforte il passaggio del turno. Una formalità per i verdeoro che questo Mondiale vogliono e devono vincerlo ma che, dopo le lacune mostrate contro la Croazia, sono chiamati a una prestazione spettacolare e convincente. Per farlo Scolari potrebbe affidarsi proprio al terzino giallorosso. Il ct sembra intenzionato ad alternare Maicon con Dani Alves, vuoi per un discorso di condizione fisica, vuoi per ritrovare quella solidità difensiva che all’esordio ha scricchiolato e non poco. Gli altri quattro giallorossi sono stati tutti protagonisti nell’esordio mondiale delle rispettive nazionali (De Rossi, Pjanic, Gervinho e Torosidis hanno giocato tutti 90’). Il bilancio è di due vittorie e due sconfitte. Gervinho è quello andato meglio: in Costa D’Avorio-Giappone, ha segnato il 2-1 finale con un colpo di testa vincente. Per l’attaccante è stato il gol numero 15 con la propria nazionale, il primo sigillo in un campionato del Mondo. Insieme a Drogba e compagni la freccia nera romanista se la vedrà giovedì (alle 18 italiane) con la Colombia, uscita vittoriosa per 3-0 dallo scontro con la Grecia di Torosidis.
Il derby giallorosso, invece, è in programma per martedì 24 giugno. L’altro romanista uscito vincitore dalla prima Mondiale è De Rossi che adesso rischia di saltare la partita con la Costa Rica di venerdì alle 18 per un problema alla cervicale. Gli sconfitti sono Torosidis e Pjanic. Il greco è stato uno dei migliori nel 3-0 subito dalla Grecia contro la Colombia (è andato al cross 7 volte e ha giocato 78 palloni, meglio solo Katsouranis con 90) e sarà sicuramente titolare contro il Giappone di Zaccheroni giovedì a mezzanotte. Ha perso all’esordio anche Miralm Pjanic. La sua Bosnia si è piegata 2-1 all’Argentina di Messi, ma il giallorosso non ha sfigurato affatto: ha creato quattro occasioni da gol (record condiviso con Messi nella partita); è stato il giocatore della Bosnia che ha effettuato più passaggi, 60; ha recuperato nove possessi palla (altro primato tra i giocatori in campo). La prossima sfida per Miralem sarà sabato a mezzanotte contro la Nigeria.
Chi in Brasile non c’è ma sta seguendo comunque con grande interesse il Mondiale è Rudi Garcia. L’allenatore giallorosso ieri ha commentato a L’Equipe l’esordio vincente con tanto di gol convalidato dalla tecnologia della sua Francia: «Sapevamo che con l’Honduras non sarebbe stata una partita facile. Il passaggio di Cabaye per Pogba ha cambiato la partita. Sul gol non so quale decisione potesse prendere l’arbitro senza l’aiuto della tecnologia. Per fortuna c’era la tecnologia. Io sono convinto, per l’evoluzione del calcio e per la posto in gioco, che serve la tecnologia».