( F.Balzani) – «Resterai a vita in giallorosso, anche quando avrai smesso di giocare». La Roma, per bocca del direttore generale Baldini, si stringe attorno a Totti.
Il capitano mercoledì era stato insultato da cinque tifosi sotto la sua abitazione (…) «Sei finito, lascia perde», gli hanno urlato rimproverandogli anche l’errore dal dischetto contro la Juve: «Senza di te vincevamo». Totti inizialmente pensava fosse uno scherzo poi ha temuto che l’aggressione da verbale potesse tramutarsi in fisica e si è allontanato in macchina. Pochi minuti dopo, però, durante la cena di Natale della Roma si è sfogato: «Se sono io il problema, me ne vado. Tanto già ci stavo pensando». A mezzanotte il dietrofront: «Resterò, state tranquilli». Ieri pomeriggio l’incontro con Baldini e Sabatini a Trigoria.
I dirigenti hanno ribadito al capitano la piena fiducia della società garantendogli anche un contratto da dirigente a partire dal 2014 (quando scadrà quello da calciatore). Caso rientrato? È presto per dirlo. Lo sfogo di Totti ha infatti radici profonde. Da intoccabile durante l’era Sensi, Francesco è diventato un semplice soldato (coi gradi di capitano) con l’avvento degli americani. Il cambio di ruolo in campo, l’allontanamento di persone a lui vicine come Conti o Pradè e la richiesta di «normalizzazione» da parte della nuova dirigenza hanno stordito un giocatore che a Trigoria era stato sempre coccolato. Un malessere che il capitano ha dimostrato con una battuta proprio nel corso della cena natalizia: «C’è tanta gente che non conosco stasera, troppa. Meglio che me ne sto in disparte».
Dalla sua parte intanto si sono schierati tifosi vip e non. «Totti non si tocca, pensate a criticare chi getta la maglia in terra o non si presenta agli allenamenti», è stato il leit-motiv andato in onda su radio e social network. A Trigoria, diversamente dal passato, non c’erano striscioni di solidarietà ed erano solo 5 i tifosi ad attendere Totti, che è andato via da un’uscita secondaria.
In allenamento aveva realizzato un rigore(…). Osvaldo lo ha abbracciato come a volerlo tenere stretto. Basterà? I Los Angeles Galaxy sperano di no.