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AS ROMA De Sanctis: “Ho sacrificato le vacanze per la fisioterapia, ma ne sono contento. La Nazionale? Sono fiducioso, il collettivo è valido”

De Sanctis
De Sanctis

Il portiere della Roma Morgan De Sanctis è stato ospite della trasmissione “Maracascai” dell’emittente satellitare. L’estremo difensore giallorosso ha parlato del cammino della Nazionale ai Mondiali in Brasile e della Roma. Queste le sue dichiarazioni:

“Si parlava di una possibile finale per gli azzurri dopo la partita contro l’Inghilterra, di un cammino in discesa, invece dopo la partita contro il Costa Rica c’è il catastrofismo. Ci saranno delle difficoltà, il Costa Rica ha fatto una partita con dei ritmi più alti dei nostri. Il mister Prandelli le ha evidenziate queste difficoltà e dovranno superarle già dal prossimo match”

Quando hai letto l’ultima ora sull’infortunio a Buffon cosa hai pensato?

“Ho pensato che se ci fossi stato io sicuramente non si sarebbe fatto male, l’avrei protetto e coccolato, l’avrei fatto allenare meno e non si sarebbe fatto male. E’ una battuta ovviamente, la Nazionale è in buonissime mani con Sirigu e Perin”.

Non hai pensato: “Se ci fossi stato io…”?

“E’ una scelta che ho fatto l’anno scorso e di cui non mi pento, mi servivano energie da riversare nella mia squadra di club, al tempo il Napoli, ma poi lo stesso discorso valeva per la Roma”.

Passeremo il girone?

“Sono fiducioso, perché il risultato negativo ha smosso l’orgoglio, ci sono dei campionissimi e tutto il collettivo è valido. Non sarà facile per la carica agonistica che ci sarà ma sono assolutamente fiducioso: Sì, passeremo”.

Hai sentito De Rossi? Come sta?

“L’ho sentito ma non gli ho chiesto delle condizioni del suo polpaccio, perché neanche lui saprà ancora la diagnosi. Ribadisco quello che ho detto prima: mi fido di quello che hanno detto i giocatori e il mister, bisogna avere un atteggiamento più intraprendente che deriverà dalla condizione fisica. Giocare alle 13.00 con quelle condizioni non è molto nelle nostre corde, anche se anche molti uruguayani giocano in Europa. Bisognerà prenderne atto e versare tutte le energie e l’orgoglio nell’ultima partita”.

Prenderai il posto di Demetrio Albertini?

“Se la mettiamo così non è molto corretto, per fare il vicepresidente federale bisognerebbe smettere di giocare e non ho intenzione di farlo. Non so se sia una minaccia o rassicurante per i tifosi della Roma (ride). Demetrio vuole occuparsi di qualcos’altro, lo spiegherà lui cosa farà. C’è una possibilità di occupare il posto che lascerà libero in federazione, ma l’assegnazione passerà per un’elezione democratica. Il consigliere federale invece è una carica che si concilia con una carriera agonistica, non smetterei di giocare. L’ha fatto pure Perrotta mentre giocava ancora per la Roma, ma direte: “Lui dopo ha smesso e al tempo giocava poco”. Spero che non sia così perché ho ancora molta voglia di giocare (ride)”.

Vorresti Giulio Donati alla Roma?

“Donati? Volevo fargli i complimenti per la salvezza con il Verona, ma poi ho capito che è Donati del Leverkusen. A parte gli scherzi, gli consiglio di rimanere in Germania perché è un gran campionato e in Italia c’è sempre tempo per tornare, soprattutto nella Roma dove sulla fascia destra c’è molto “traffico” con Maicon e Torosidis”.

Come hai conosciuto Garcia?

“Diciamo che sarò brevissimo, e sarà un’impresa: non è stato Sabatini a portarmi a Roma ma un certo Sabatini D’Annunzio. E’ un ristoratore francese che sta a Lille ed è un grande amico di Rudi Garcia. E’ stato lui a suggerirmi al francese. Grazie a un legame nato all’olio abruzzese, mi ha raccomandato a lui. Penserete che sto scherzando, ma anche il mister l’ha scritto nel suo libro, seppur tralasciando i dettagli”.

La spalla è guarita?

“E’ ancora buona, è il gomito che ha bisogno di un tagliandino e un po’ d’olio. Ho dovuto sacrificare un po’ di vacanze per fare fisioterapia, ma ne sono contento, perché l’anno prossimo dovremmo fare meglio di questa stagione”.

Fonte: Sky Sport

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