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IL FATTO QUOTIDIANO Montolivo e gli altri: spot (portasfiga) da rottamare

De Rossi
De Rossi

(P. Ziliani) – Sono più ricercati dei Gronchi Rosa. Valgono una fortuna. Pezzi unici da custodire in cassaforte: o meglio ancora in qualche caveau super protetto. Parliamo degli spot – televisivi e non – realizzati in occasione dei Mondiali in Brasile, in particolar modo quelli che hanno interessato la galassia-Italia. Il cui precursore (la madre di tutte le iatture) fu lo spot Simmenthal con R i c c a rdo Montolivo testimonial. “Le Nazionali sono in campo – diceva la voce fuori campo – ma Montolivo è rimasto negli spogliatoi: non capiamo per quale ragione”. La ragione era semplice: la frattura della tibia che Montolivo avrebbe rimediato nell’ultima amichevole (Italia-Irlanda) appena prima di salire sulla scaletta dell’aereo. E insomma: ha un che di sinistro riguardare oggi, a Waterloo azzurra consumata, gli idilliaci spot recitati dai nostri eroi tutti invariabilmente a pollice alzato e col sorriso a 32 denti. Il più toccante è quello che vede Cesare Prandelli e la compagna Novella Benini impegnati nella campagna “Spegni l’ultima sigaretta” (Fondazione U. Veronesi): di solito ai condannati l’ultima sigaretta viene concessa, a Cesare e Novella invece no, gliel’hanno spenta sotto il naso, d’e mblée. Eppure di impegno ce ne aveva messo, il ct. Aveva fatto da testimonial per “Illumia” mostrandosi al mondo con una lampadina accesa in mano (peccato non l’abbia avuta con sé quando ha sostituito Balotelli con Parolo) e soprattutto si era prestato alla campagna #iomangioitaliano promossa dal ministero delle Politiche Agricole. Dev’e ssere stato convincente: ai Mondiali, Costa Rica e Uruguay hanno mangiato italiano e sembra abbiano digerito benissimo.

E I RAGAZZI? Mentre Andrea Pirlo (che ci ha ripensato, non lascia più la Nazionale) e Da – niele De Rossi si erano sfidati a distanza, il primo per Nike, il secondo per Adidas (“Con la mente del guerriero: Daniele De Rossi è pronto per la battaglia”, recitava il claim: inutile dire che per la battaglia decisiva, quella con l’Uruguay, l’unico non pronto sarebbe stato il romanista), Claudio Marchisio aveva deciso di stare lontano da tutto questo sferragliare di scimitarre concedendosi allo sponsor ufficiale azzurro Hugo Boss (“Il successo oltre la sfida”. Come no!) e facendo da testimonial per Garnier Fructis Style Natural Chic: “Il gel che offre un hair-look pulito ed elegante”. Il che non ha impedito all’arbitro messicano Rodriguez di cacciarlo dal campo, nel match decisivo, per quel calcione inaudito, pur nella constatazione del suo hair-look pulito ed elegante. E Gianluigi Buffon? Gigi, che come uomo- sandwich batte tutti (ultimi marchi reclamizzati: Fiorino Fiat Professional, Canta Tu Giochi Preziosi, Kellog’s Coco Pops, Toys Center, Durex profilattici) si era concesso un’estate sabbatica dopo la firma come testimonial di, ehm, Pokerstars.it. “Allenamen – to, concentrazione e agonismo – disse Gigi alla presentazione – sono gli ingredienti che nel calcio come nel poker trasmettono quell’adrenalina che spinge a cercare la vittoria”. E chissà che tanti bambini non decidano un giorno di seguirlo in questa bella, sana e innocua passione: avrebbero la vita rovinata, è vero, ma su consiglio di Buffon.

Oltre che di Suarez, il Dracula del calcio che di Gigi condivide valori e passioni. Lui, per la cronaca, ha firmato per 888poker. Se sfiderà Buffon, di certo troverà pane per i suoi denti. Detto che la spot-manìa ha mietuto vittime anche tra i non addetti ai lavori, come ad esempio i Negramaro che con Radio Italia, altro sponsor ufficiale, hanno lanciato l’i nno Un amore così grande (a leggere insulti e sfottò in rete non si direbbe: ora pare che “Un amore così grande” s arà cantato, in stile Ricchi & Poveri, da Prandelli, Buffon, De Rossi e Balotelli, con Supermario nei panni di Marina Occhiena, l’i n c o mpresa del gruppo; la cresta bionda in questo lo aiuterà) e ricordato che anche un eroe di Berlino come G e nnaro Gattuso non ha voluto sottrarsi alla bisboccia (si è messo dietro un bancone McDonald’s (mannaggia allo slogan “Mc Donald crede nell’Italia, ora chi glielo dice?) a vendere Grand Big Mac: probabilmente ha convinto a farne scorpacciate Thiago Motta, che in campo non si è più mosso), una domanda resta ad aleggiare nell’aria: e Mario Balotelli? Ebbene: se ci credete sulla parola, il 5 aprile scorso, al Cosmoprof di Bologna, Mario Balotelli arrivò sgommando a bordo della sua Ferrari per fare da testimonial ai prodotti “Moon Linea MB – Man in Black – Pelli di colore”. Il marchio – si legge nella brochure – p r oduce linee di cosmetici per pelli scure, tra cui creme sbiancanti. Ma come! Tutto ‘sto can can sull’orgoglio negro, e poi Mario si sbianca come un Michael Jackson qualunque?

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