(A. Austini) – Dalle interviste ai tweet, Mehdi Benatia continua a esporsi. Ma se un mese fa lo faceva in modo fin troppo netto, accusando la Roma di non aver rispettato i patti, ieri ha preferito scherzare con il fuoco. Nel giorno in cui emerge la sua idea di non partire per la tournée negli Stati Uniti – confidata agli amici durante uno sfogo e mai comunicata alla società – il marocchino pubblica su Twitter una foto che lo ritrae a lavoro su un campo di calcio sotto il sole cocente del Marocco. Il commento – «Allenamento da solo a 40 gradi. Un massacro, ma ci si arrangia» – è scritto in francese e non c’è nessun riferimento alla Roma. Tantomeno una risposta ai tifosi che gli chiedono dove giocherà l’anno prossimo.
Le interpretazioni possono essere molteplici. A Trigoria, ad esempio, non battono ciglio. Un giocatore che si allena da solo non può essere certo un problema e la linea societaria è sempre la stessa: il difensore è stato convocato per il raduno del 15 luglio e resterà a tutti gli effetti giallorosso fino a quando, se mai accadrà, non dovesse arrivare un’offerta da 35-40 milioni o forse anche di più. Il Manchester City ha l’accordo con Mehdi ma non ha neppure iniziato una trattativa con la Roma. Ecco perché i dirigenti sono convinti che Benatia non può permettersi alcuna forzatura e lo aspettano al Bernardini insieme ai primi eliminati del Mondiale: De Rossi, Pjanic e Gervinho dovrebbero partire per gli States, mentre Torosidis potrebbe aggregarsi in corso d’opera e Maicon direttamente in Italia. Poi è chiaro che tra i diversi piani di mercato sottoposti la settimana scorsa a Pallotta ce n’è anche uno che contempla la cessione di Benatia e l’acquisto di un sostituto di livello. Mangala del Porto, per dirne uno che a Garcia non dispiace affatto ma costa molto. Intanto Rudi si sente «coperto» dall’arrivo di Basa, mentre difficilmente troverà Toloi alla ripresa: il prestito è scaduto e il San Paolo ha annunciato il suo rientro alla base. La Roma ha chiesto un nuovo prestito con riscatto più basso dei 5.5 milioni pattuiti a gennaio e la risposta, finora, è stata negativa.
Essendo Basa extracomunitario è complicato pensare all’acquisto del colombiano Balanta, altro obiettivo di Sabatini. Sul centrale del River Plate c’è anche la Juventus che, sotto traccia, sta cercando di sfidare la Roma pure su Adriano del Barcellona. In Catalogna assicurano: Luis Enrique si è deciso a lasciarlo partire perché presto avrà Mathieu. Ma il brasiliano, disposto a trasferirsi in giallorosso, chiede un contratto superiore a 3 milioni. Forse troppi per un trentenne. Quanto all’attacco, un esterno extracomunitario è stato già bloccato. Nella lista di gradimento c’è sicuramente Douglas Costa dello Shakhtar. Gli ottimi rapporti con il suo procuratore Bertolucci consentono alla Roma di sfruttare un canale privilegiato, idem sul mercato slavo grazie ai contatti con Ramadani, agente di Ljajic. Ieri a Trigoria c’era il suo socio italiano Sergio Berti e della loro scuderia fa parte Lazar Markovic, attaccante del Benfica. A Sabatini piaceva già due anni fa, un indizio? Intanto dopo aver preso Uçan, che passerà prima per un altro club italiano liberando così una casella degli «extra», il diesse giallorosso tratta un altro turco del Fenerbahce: il centravanti 17enne Enes Unal.