(C. Zucchelli) – «Benvenuto a Roma, sarai il nostro Fellaini». Magari non quello dell’ultimo periodo a Manchester, si augurano i dirigenti della Roma, ma comunque il paragone, non solo tricologico, potrebbe essere di buon auspicio. I tifosi della Roma hanno accolto così Salih Uçan: non sono andati a prenderlo a Fiumicino, considerando che di domenica alle 18 per lasciare lettino e ombrellone ci vuole ben altro, ma comunque sui social network lo hanno inondato di messaggi. Lui, divertito, ne ha letti parecchi, prima di posare il telefono e concentrarsi, stupito, su un paio di macchine con a bordo i tifosi che lo avevano riconosciuto che, nel tragitto da Fiumicino all’hotel, lo hanno accompagnato con tanto di clacson e incitamenti.
SOGNO REALIZZATO Vent’anni, capelli che non lo fanno passare inosservato, giacca elegante adatta alle grandi occasioni ma meno al caldo romano, accompagnato dai due procuratori, è sbarcato a Fiumicino alle 18.05. Ad accoglierlo Ricky Massara, braccio destro di Sabatini e, all’occasione, anche interprete per i nuovi acquisti. Uçan parla poco l’inglese, prima di imbarcarsi per Roma si è affidato a qualche frase di circostanza che, comunque, lascia ben intendere lo spirito con cui inizia questa nuova avventura: «Sono felice di iniziare questo percorso, per me è un sogno giocare in Serie A». In teoria, dovrebbe farlo proprio con la Roma, visto che sembra tramontata l’ipotesi del prestito; in pratica, considerando che è extracomunitario, sarà Garcia ad avere l’ultima parola.
A CENA CON IL D.G. Stamattina sosterrà le visite mediche poi andrà a Trigoria per firmare il contratto, lo accoglierà il d.g. Baldissoni con cui, già ieri in serata, ha avuto un primo contatto.L’entusiasmo, dice chi gli è accanto, è alle stelle: d’altronde a 20 anni, dopo aver giocato 43 partite con il Fenerbahce, è convinto di avere a disposizione la grande occasione e non vuole lasciarsela sfuggire.
AL MARE CON MOU Per questo, nonostante alcuni giorni di mare con la famiglia, ha lavorato per farsi trovare pronto già al raduno della prossima settimana. Ha preparato il fisico con sedute in palestra — corsa e pesi — alternate a partite di beach volley e parasailing, e anche la mente, affidandosi alle parole e ai racconti di tre allenatori che si chiamano José Mourinho, Arsene Wenger e Alex Ferguson. Attraverso un libro in cui sono raccontati aneddoti e curiosità degli uomini che hanno fatto la storia del calcio, Uçan ha cercato di crescere e carpirne i segreti, per non farsi trovare impreparato all’incontro con un allenatore che non ha ancora vinto quello che hanno vinto gli altri, ma ha tutta l’intenzione di seguirne le tracce. Magari (anche) con il suo aiuto.