(F. Balzani) Benatia è tornato a Roma, ma di tutto ha voglia tranne che di restare. Eto’o, invece, di voglia di sbarcare a Trigoria ne avrebbe tanta ma il club lo tiene in sospeso mentre si avvicina Yarmolenko per il quale Sabatini si sarebbe spinto fino a offrire 18 milioni.
Altra giornata di mercato convulsa quella di ieri in casa Roma. Cominciamo dal marocchino che anziché saltare il raduno si è presentato con una settimana di anticipo per parlare con Garcia (con cui ha pranzato) e affrettare le cose visto che sia la Premier sia la Bundesliga iniziano tra poco più di un mese. Benatia ha evitato contatti con la dirigenza e si è allenato da solo. Il difensore rivendica le sue ragioni e non cerca la pace con la dirigenza che nel frattempo ha rimandato al City l’offerta di 20 milioni più Nastasic e attende che quella del Bayern diventi concreta: 33 milioni cash o 10 più lo svizzero Shaqiri, cercato già due anni fa.
A parlare lunedì col ds – che ieri non era in sede mentre a Roma girovagava il manager di Iturbe – è stato invece Garcia che ha promosso l’idea Yarmolenko. L’attaccante, 25 anni, risponde all’identikit da “nove e mezzo” tracciato dal tecnico e vuole lasciare l’Ucraina. La Dinamo Kiev chiede 25 milioni, la Roma ne offre 18 anche se il sito ucraino Football News parla di «22 milioni al club e 2,5 al giocatore».
In Inghilterra, invece, i bookies sono sicuri dell’approdo di Eto’o in giallorosso tanto che ieri la quota è crollata a 1,33, ma la Roma non è disposta a dare un biennale a 4,5 milioni (quanto invece offre il Galatasaray).
È atteso nelle prossime ore Emanuelson ma il suo arrivo, viste le condizioni di Balzaretti e la cessione di Dodò all’Inter (prestito biennale a 1,2 milioni con obbligo di riscatto dopo la 1ª presenza a 7,8), non chiude a un altro terzino: piacciono Santon e Romulo. Dodò che ieri ha twittato il suo addio: «Sono orgoglioso di aver fatto parte di questa grande squadra. Un grandissimo in bocca al lupo, un abbraccio a tutti e forza Roma»