(A. Pugliese) – Il progetto era quello di dare gas sulle ali, trovare due frecce che potessero spaccare le difese sfruttando il genio di Francesco Totti. Con l’arrivo di Iturbe la Roma ha quadrato il cerchio, con l’argentino e Gervinho pronti a macinare chilometri in verticale ed a trasformare le dolci invenzioni del capitano giallorosso in un bel mix di assist, gol e sensazioni positive. Sarà forse anche per questo che ieri pomeriggio, quando Iturbe è sbarcato nello spogliatoio giallorosso, l’unico che ha salutato con un pizzico di timore quasi reverenziale è stato proprio Totti (ieri per lui consueta visita di controllo dal professor Mariani, a Villa Stuart). Sarà stato per l’imponenza della figura, per il rispetto che ne nasce quasi automatica o, magari, per la voglia di chiedergli subito quei tanti assist che potrebbero trasformarlo davvero nel famoso colpo scudetto.
Attacco monstre Già, perché con l’arrivo di Iturbe (oggi a pranzo la presentazione, poi anche lui andrà a Rieti, ma probabilmente senza giocare) la Roma ora ci crede ancora di più nella possibilità di fare l’ultimo passo, quello che porta in cima alla vetta. Del resto, se l’opzione con Totti «falso nove» e Gervinho ed Iturbe ad entrare dentro sembra la più congeniale al 4-3-3 di Garcia, è anche vero che l’attacco giallorosso oggi come oggi ha una serie di opzioni sempre più ricca (considerando anche il 4-2-3-1, dove con Iturbe e Gervinho potrebbero giocare anche Pjanic o Totti, alle spalle della punta). Forse anche troppo, considerando che alla corte di Rudi ci sono ben 8 attaccanti (oltre a Totti, Gervinho ed Iturbe, ci sono Borriello, Ljajic, Destro, Florenzi e Sanabria).
Garcia nel vuole 6: visto che Sanabria e Borriello molto probabilmente andranno altrove, il conto sostanzialmente torna. Ma Sabatini (a Roma l’hanno già ribattezzato «Walter il mago », parafrasando la lirica di Ligabue e prendendo spunto dai 54,8 milioni di plusvalenze certificati dall’ultimo bilancio) è sempre pronto a sorprendere ed allora anche davanti ci potrebbe essere qualche altro cambiamento, strada facendo: il viavai giallorosso parla infatti di un Ljajic in uscita (Schalke e Borussia, anche se per Ramadani, il suo agente, «Adem non si muoverà, ha sposato il progetto»), con Ferreira Carrasco pronto a prenderne il posto e magari l’aggiunta di Cvitanich (Nizza), centravanti da sempre nei desideri di Garcia e pronto a coprire la casella di Borriello. Non esattamente il centravanti pesante che vorrebbe Rudi per risolvere le partite bloccate, ma uno capace di fare bene l’elastico con il centrocampo.
Mehdi firma Del resto, se poi a Roma si crede sempre di più nella possibilità di abbassare il gap di 17 punti con la Juventus, è anche perché ogni giorno che passa, c’è una possibilità in più che Benatia resti. E forse se ne sta rendendo conto anche Mehdi (su di lui ci sono Chelsea e Bayern e lo saranno fino alla fine del mercato), tanto che ieri si è fermato fuori Trigoria a firmare uno striscione («Basta… Benatia resta qua!!!»), assicurando così i tifosi: «Sono qui, vuol dire che resto».
Detto da uno che crede nel valore delle parole, ha suonato bene alle orecchie dei tifosi. Sabatini, però, si vuole cautelare. Ed i nomi sono sempre due: Marko Basa (Lilla), richiesto fortemente da Garcia, e Rolando, che oggi sbarcherà a casa sua con il Porto (di ritorno dall’Olanda) e dovrebbe avere un colloquio con il club lusitano. Se Iturbe metterà gas ai sogni giallorossi, Mehdi può regalargli solidità e consistenza.