(A.Ghiacci) – Calmo, sicuro e convinto. Il pareggio ottenuto contro la Juventus nell’ultima partita sembra aver risollevato Luis Enrique. Stasera il posticipo della 16ª giornata (sarà la 15ª giocata in realtà, prima del recupero di mercoledì a Bologna), la Roma gioca in casa del Napoli. Il tecnico giallorosso non sembra essere affatto preoccupato : «Arriviamo a Napoli per fare, come sempre, la nostra proposta di gioco. La Roma ha la possibilità di fare un risultato importante in uno stadio difficile come il San Paolo. Però, per avere la possibilità di vincere la partita, servirà la giusta intensità e il minor numero possibile di errori» . Indicazioni sulla formazione? Neanche a parlarne. Luis Enrique è fatto così, ormai si è capito: «Ma io so già perfettamente cosa farò. Non comunico prima le mie scelte anche per rispetto dei giocatori. Rispetto professionale intendo. Gli infortuni? No, non ci penso, non l’ho mai fatto. E anzi sono molto soddisfatto dell’atteggiamento della squadra che lotta per supplire alle assenze Luis Enrique: Ma servono intensità e zero errorie affrontare il momento sfavorevole» .
PERCORSO – […] Luis Enrique conferma: «Dobbiamo migliorare in tutto, il nostro è un piano che non si sviluppa in una settimana o in cinque mesi. Cerchiamo, con il lavoro di tutti i giorni, di correggere le situazioni sbagliate per evitare gli errori, individuali e di squadra» . I moduli, per il tecnico giallorosso, contano fino a un certo punto: «Sì, perché nel calcio ci sono due fasi, offensiva e difensiva. E una squadra deve essere in grado di saper fare bene entrambe. Proprio Cavani del Napoli, in questo senso, è un esempio, attacca benissimo e un attimo dopo è a metà campo che rincorre l’avversario. La proposta della Roma, da questo punto di vista, non è mai cambiata e non cambierà mai» .
SINGOLI – Qualche giudizio sui singoli. Come Borriello: «Possiamo ottenere un risultato importante in uno stadio difficile Io sono soddisfatto, la mia squadra lotta»«L’ho visto molto bene, sarà l’aria del Natale…» . E poi De Rossi. Confermato difensore o di nuovo mediano? «Sappiamo che lui è un giocatore diverso, straordinario, che può giocare ovunque. Se gioca dietro, l’uscita di palla è migliore però perdiamo un giocatore importante a metà campo» .
TENSIONE – Calmo, sicuro e convinto. Almeno così era sembrato, Luis Enrique, fino alla fine della conferenza stampa di ieri a Trigoria. C’era stato, infatti, soltanto un attimo di tensione, quando al tecnico spagnolo era arrivata la domanda sul voto che si sarebbe messo per i suoi primi mesi di avventura giallorossa: «Voto? Mica siamo a scuola… I voti dateli voi!» aveva risposto con tono risentito. Evidentemente però la tensione c’era, perché quando il cronista gli si è avvicinato per dire che era stato frainteso, il tecnico spagnolo ha risposto con uno «stai zitto» , con il motivatore Llorente a fargli da scudo per portarlo via.