(A. Angeloni) – Certezze e dubbi. La perfezione arriverà, ma per ora dice bene Garcia: «Se tutto non va bene, niente va male». Per la serie: accontentiamoci. C’è da lavorare, ma la strada è quella giusta. L’inizio della stagione si avvicina. La Roma è quasi pronta. Oggi ultimo test austriaco contro il Wiener a Vienna (ore 19 diretta Roma channel, Gold tv e TR56).
L’aspetto psicologico – La squadra è consapevole delle proprie capacità. La controindicazione, se mai, è sentirsi troppo forti. Garcia sta lavorando sul fisico e soprattutto sulla testa. «Se i miei gioca-ori si sentono di stare in acque tranquille, mi toccherà trasformarmi in temporale per svegliarli», sentenzia Rudi. Quest’anno è tutto diverso, il tecnico non gioca a nascondersi e non vuole che lo faccia la squadra. «Mi piace recitare il ruolo di outsider, ma sapere che ci considerano i favoriti mi dà soddisfazione», ammette il tecnico, che accetta il ruolo da protagonista. «Sarà un campionato duro ma interessante: mai smettere di essere cattivi e mai abbandonare la voglia di vincere». La regola base per questa stagione nella quale tutti ti aspettano.
La rosa da Champions – Il calcio che propone la Roma, a detta di molti, è fatto a pennello per i fini palati europei. In più, rispetto allo scorso anno, la rosa a disposizione del tecnico è migliorata, se non altro nel numero dei giocatori. «Sono contento di avere due giocatori per ruolo. Quello che mi interessa è dare alla squadra un’identità precisa. E che i giocatori sappiano adattarsi alle varie esigenze». Identità e capacità camaleontiche: saper giocare con Totti e senza Totti, con due ali offensive, con Pjanic o senza Pjanic. «Non ci sarà una squadra buona per la Champions e una per il campionato, ci saranno solo giocatori che si sposano bene con altri. Totti deve mantenere la condizione e poi ci farà divertire».
Iturbe e Gervinho – Se per ora c’è un calciatore che ancora in difficoltà rispetto ad altri, è Iturbe. Su di lui il peso dell’attesa, del dover dimostrare tutto e subito. «Diamo tempo a Manuel. Lui sta migliorando: ascolta e cerca di capire. Prova a fare le cose che gli chiedo ma, così come Gervinho, non va ingabbiato nei tatticismi». Garcia ha in testa una Roma più offensiva rispetto alla passata stagione. E’ la sua nuova scommessa. Per riuscirci serve uno Strootman in ottime condizioni ma l’olandese, dopo cinque mesi dall’ operazione, non ha ancora toccato il pallone. Per la piena efficenza ci vorranno altri 50 giorni. Garcia per ora è contento così. Non vuole perdere nessuno, specie Benatia. «Quest’argomento ormai mi diverte tanto: prima ho letto che andava via, poi ho appreso che resterà. Quindi: prima ho cercato un sostituto, poi mi sono fermato. Benatia deve restare? L’ho detto e ribadito, ad oggi le mie dichiarazioni sono le stesse». Ovvero: per me deve restare. Per me.