(A. Catapano) Cinque giorni per presentare lo studio di fattibilità (entro venerdì), una decina per avere la valutazione della giunta sull’«interesse pubblico» del progetto (annunciata per il 3 settembre), qualcuno in più per ottenere l’approvazione del consiglio comunale, passaggio poco più che formale. A quel punto, terminerà il primo tempo di una partita che la Roma di Pallotta e l’Eurnova di Parnasi finora hanno giocato in modo intelligente: prendendosi qualche rischio, confidando nella grande disponibilità del sindaco, sempre attenti a difendere il risultato.
Palla alla Regione L’intervallo, in cui la palla tornerà a Pallotta e Parnasi, durerà il tempo necessario a trasformare il progetto preliminare nella sua versione definitiva. La ripresa, che si annuncia impegnativa, si giocherà sui tavoli della Regione, finora assolutamente silente, che in 180 giorni, dopo aver convocato un’ampia conferenza di servizi, dovrà dare una «valutazione ambientale e strategica» dell’opera, che ieri il sindaco Marino, reduce dall’accordo newyorchese con Pallotta, ha ribadito essere «una straordinaria opportunità per l’intera città e la sua economia». Con ottimismo, si può ipotizzare l’avvio dei lavori per la metà del 2015.