(F.Magliaro) – Ci siamo, oggi è il gran giorno. Nel pomeriggio – la riunione è convocata per le 17 – la Giunta capitolina approverà la delibera che riconosce l’interesse pubblico nella costruzione del nuovo Stadio di Tor di Valle.
Ieri pomeriggio, l’assessore all’Urbanistica, Caudo, ha incontrato i consiglieri di opposizione per illustrare il programma dell’opera. Anche qui – come per l’assemblea del Pd romano di martedì a tener banco i soliti temi.
A cominciare dal nodo sulla proprietà dell’impianto. «Da tifoso mi preoccupa il fatto che la Roma non sarà proprietaria dell’impianto», dice Marco Pomarici (Ncd); «Smettiamo di chiamarlo “Stadio della Roma” perché non lo è», aggiunge Mino Dinoi (Cantiere Italia). Riguardo le opere pubbliche da fare e interesse pubblico «per Forza Italia – dice Davide Bordoni – risolti i problemi di cui sopra, è un’opera importante». Gli fa eco Fabrizio Ghera (Fratelli d’Italia): «Al netto dei problemi, può essere un ottimo volano per l’economia della città».
«Lo stadio lo vogliamo tutti – afferma l’ex sindaco, Alemanno – ma, al di là dei problemi infrastrutturali, dovrà essere prodotto un conto economico chiaro per evitare il rischio speculazioni». Infine, Giordano Tredicine (PdL): «Le condizioni per ora emerse mi sembrano positive, ma la delibera deve passare in Assemblea capitolina e avrei gradito poter vedere anche il progetto integrativo presentato dopo l’incontro di New York». Insomma, quasi più unanimità nel centrodestra che nella maggioranza di centrosinistra. Durante l’incontro, l’assessore Caudo ha consegnato ai consiglieri una nota riassuntiva che chiarisce alcuni dettagli delle opere, soprattutto da un punto di vista economico.
«Le condizioni poste per il riconoscimento dell’interesse pubblico sono: riduzione dell’impatto per trasporto e mobilità; contestuale realizzazione delle opere pubbliche essenziali che devono assicurare la piena funzionalità al momento della prima utilizzazione dello Stadio; legame di strumentalità fra Stadio e As Roma; coinvolgimento delle realtà imprenditoriali locali», si legge nel documento. Che prosegue con l’analisi delle opere infrastrutturali richieste dal Campidoglio e i loro costi. Primo: la metro. Costo di 50,45 milioni di euro per prolungare con uno scambio la linea B da Magliana a Tor di Valle; 7,5 milioni di euro per costruire il ponte ciclo-pedonale sul Tevere dalla stazione Magliana della ferrovia Orte-Fiumicino. L’adeguamento della via del Mare e via Ostiense («fino al raccordo con il GRA come da proposta presentata») costerà 38,6 milioni di euro. Saranno 93,7, invece, i milioni di euro che si stimano come costi per realizzare un nuovo tratto di viabilità fra l’autostrada Roma-Fiumicino e la via Ostiense/via del Mare, con un nuovo ponte sul Tevere compreso lo svincolo di connessione con la Roma-Fiumicino. Per le opere idrogeologiche, la spesa sarà di 5 milioni. Totale, 195 milioni che portano, quindi, il costo totale delle opere di urbanizzazione ai famosi 320 milioni di euro, invece che ai 270 inizialmente previsti. Di questi 320, 125 milioni (e non più 50) sono «coperti» dal proponente. Il resto verrà «pagato» con cubature pari a 977.020 metri cubi, invece del milione e 78mila inizialmente richiesto.
Ultima annotazione, è quella che riguarda le altre prescrizioni. La prima delle quali è il parco sul Tevere inizialmente solo «una striscia marginale», dato che l’«area disegnata a verde non faceva parte della proposta». Dopo New York, il parco sarà di 34 ettari e – seconda annotazione – sarà totalmente coperto con un sistema di videosorveglianza di ultima generazione installato e mantenuto dal proponente.