Se Tonin Llorente, che pure era stato espulso nel primo tempo, a fine partita corre in campo a sollevare in area Luis Enrique, se De Rossi, al momento del gol di Osvaldo va ad abbracciare Totti (e a sollevare in aria anche lui), se Simplicio, dopo lo splendido gol che ha rizittito di nuovo il San Paolo corre ad abbracciare Cicinho in panchina e Bojan, invece, fa lo stesso con Perrotta, significa che questa Roma – discussa, sprecona, tosta e di carattere – ha colto una vittoria importante davvero. Sotto la pioggia del San Paolo arriva un arcobaleno perché venire qui, fare tre gol alla squadra di Mazzarri, rischiare di subirne altrettanti (e non uno solo) significa, dopo il pareggio di una settimana fa contro la Juventus, che la Roma sta iniziando davvero – e senza retorica – a costruire qualcosa di importante.Lo fa con la gioventù e i piedi da campione vero di Lamela, lo fa con la forza dei gregari Taddei e Simplicio, lo fa con l’immensa classe del suo Capitano (con lui in campo è sempre un’altra Storia), lo fa con la sicurezza di Stekelenburg e con la forza di De Rossi che, al 90’, trova pure la voglia di tentare di inserirsi in attacco. Una forza della natura, Daniele, una forza la Roma, che passa in vantaggio grazie a una papera del portiere avversario, corre e lotta, pressa, fa il fuorigioco altissimo, spreca occasioni, rischia, subisce un palo, poi raddoppia e quando sembra che la partita sia finita vede Hamsik riaprirla di colpo. Ci pensa allora Simplicio, con la complicità di Cannavaro, a chiudere i conti. E fa pure un po’ sorridere che il gol del brasiliano arrivi un minuto dopo che dagli altoparlanti del San Paolo era partita la musica per festeggiare il pareggio del Napoli. Errore: il gol di Pandev era stato annullato ma all’interno dello stadio non se ne erano accorti.
Così come in molti non si erano accorti di una Roma che, fin dai primi secondi, arrivava prima su ogni pallone. Dopo tre minuti la partita cambia: Lamela, a casa di Maradona, se ne va sulla sinistra, lascia sul posto due difensori del Napoli e mette in mezzo un pallone a metà tra il cross e il tiro: De Sanctis prova a prendere il pallone che però gli scivola dalle mani e, incredibilmente, va a finire alle sue spalle. La reazione del Napoli è veemente ma prima Stekelenburg poi Juan si fanno trovare pronti sulle incursioni di Cavani e Hamsik. La Roma però non si fa intimorire e con Totti che agisce da terminale avanzato e trequartista insieme (Osvaldo e Lamela sono ai suoi lati) riesce comunque a tenere impegnata la difesa del Napoli. L’argentino, in partivolare, corre da una parte all’altra del campo e da solo ha sempre almeno due uomini che lo seguono. Al 23’ il Napoli si divora il gol del pareggio: Zuniga mette in mezzo un pallone che, a Stekelenburg battuto, Hamsik deve solo appoggiare in rete ma, incredibilmente, manda alto.
Qualche minuto e la Roma si riaffaccia nell’area del Napoli ancora con Lamela che non riesce a battere a rete grazie all’intervento di Cannavaro che riesce a mandare il pallone in angolo. Anche Stekelenburg manca in angolo l’ennesimo tiro di Maggio che brucia Taddei in velocità. Il brasiliano, un minuto dopo, si fa superare anche da Hamsik ma il numero 17 del Napoli calcia male in mezzo tra le braccia del portiere olandese. Le due squadre arrivano con facilità in area ma gli errori, complice anche il campo scivoloso, sono un continuo: prima
Osvaldo, davanti a De Sanctis, tira direttamente in curva poi Lavezzi, ancora dalla fascia destra del Napoli, arriva in area e centra in pieno il palo. Di nuovo Osvaldo protagonista cinque minuti più tardi quando De Rossi lo lancia in velocità, lui stoppa benissimo il pallone ma poi non riesce, di nuovo, a inquadrare la porta e sfiora il palo. Lo stesso fa Lamela al termine di una splendida azione Greco-Osvaldo. La partita è intensa, quando viene fischiato un fallo al Napoli il mental coach Llorente, a poca distanza dal punto dell’azione, protesta e Celi lo espelle. Il primo tempo termina così, il secondo si apre con la Roma che soffre ancora sugli esterni ma, guidata da due centrali perfetti come Juan e Heinze, controlla bene la situazione. Il raddoppio arriva grazie a uno splendido assist di Totti che Osvaldo deve solo spingere a rete, zittendo poi tutto lo stadio. E succede, succede davvero. Il San Paolo riprende fiato al 2-1 di Hamsik ma poi ci pensa il faccione sorridente di Simplicio a chiudere i giochi.