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GAZZETTA DELLO SPORT Roma ha invaso il mondo. Mai così tanti nazionali: 16

Ljajic
Ljajic

(A. Pugliese) – Il paradosso, in questi casi, è capire se si è felici così o meno. Paradosso che investe soprattutto Rudi Garcia, che in questi giorni si trova ad allenare più una squadra di futsal che una di calcio. Del resto, a Trigoria c’è quasi il deserto, così tanto che il francese è costretto a lavorare con poco più di dieci giocatori. Il motivo? Le nazionali, croce e delizia delle società. La Roma a questo primo turno della nuova stagione ha fatto il pieno, con ben 16 convocati della prima squadra (compreso l’U20 Somma) nelle varie rappresentative in giro per il mondo. Dalle parti del Fulvio Bernardini non era mai successo prima, al massimo ci si era fermati a 11. E se da una parte a Garcia non potrà certo piacere lavorare a singhiozzo, dall’altra c’è la soddisfazione di veder riconosciuto il valore dei propri giocatori. Che, poi, a conti fatti è la differenza di fondo tra una squadra forte e una di valore medio o mediocre.

RICCHEZZA INFINITA A far lievitare le quotazioni giallorosse è stato l’ultimo mercato, quello in cui la Roma ha fatto la parte della regina e che ha portato in dote 6 nuovi nazionali: Astori (che si è andato ad aggiungere agli altri tre azzurri: De Rossi, Destro e Florenzi), Keita (capitano del Mali), Sanabria (mercoledì ha anche segnato, in Austria, nell’amichevole vinta 2-0 con il Club Nacional), Uçan (Under 21 turca) e gli ultimi due arrivati: i greci Manolas e Holebas, che insieme a Torosidis sono alle dipendenze di Claudio Ranieri, che nella «sua» Roma per poco nel 2010 non vince uno scudetto. A completare il mosaico i ritorni nelle rispettive nazionali di Nainggolan (Belgio) e Ljajic (Serbia), che vanno ad aggiungersi alle conferme di Maicon (Brasile), Pjanic (Serbia), Gervinho (Costa d’Avorio) e alla chiamata con l’Under 20 azzurra di Somma. A conti fatti, una ricchezza infinita, l’eldorado di Trigoria.

IL RITORNO DI ADEM Tra i 16 in giro per il mondo, questa è una convocazione particolare soprattutto per Adem Ljajic, che dopo essersi riaffacciato in nazionale a maggio, in America, ora è pronto a riallacciare il filo interrotto oltre due anni fa, quando Mihajlovic lo cacciò per il suo rifiuto a cantare l’inno (Adem è nato in una regione vicina al Kosovo, da sempre «critica» nei confronti di Belgrado). «Sono contento di essere tornato in nazionale, se non ci qualificheremo per l’Europeo sarà una vergogna — ha detto ieri l’attaccante giallorosso, impegnato domenica sera proprio a Belgrado nell’amichevole con la Francia —. L’inizio è importante, dobbiamo andare passo dopo passo. Il nostro nuovo allenatore (Advocaat, ndr ) ha esperienza e una motivazione enorme, starà a noi abituarci alle nuove metodologie. Ma sono abituato, perché è quello che faccio anche con la Roma».

LEADER IN ITALIA Già, la Roma, la regina del mercato, quella con 16 giocatori sparsi per il globo. In Italia, in questo momento, nessun’altra è così ricca, da questo punto di vista. La Juventus (con la convocazione di Caceres) è arrivata a 13 convocati, Lazio e Fiorentina sono ferme a 12, l’Inter un gradino più un basso, anche a causa del ritorno di Osvaldo dalla chiamata azzurra. Le altre grandi sono tutte dietro: l’Udinese ha dieci giocatori in giro per il mondo (sarebbero state 11 con Bruno Fernandes, che però non è più partito), il Napoli 9, Torino e Milan appena 8, esattamente la metà della Roma. A conti fatti, forse Garcia è contento lo stesso così. Magari soffrirà anche qualche giorno, ma allena la Roma più internazionale di sempre.

 

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