Questa è stata decisamente la settimana delle dichiarazioni. È stata posta la pietra tombale sulla questione Benatia. Alle dichiarazioni del marocchino, che ha accusato la Roma di averlo venduto contro la sua volontà solo per fare cassa, ha risposto in primis il presidente dei giallorossi James Pallotta: “Lo scorso luglio, a Boston, avevamo raggiunto un accordo verbale che prevedeva adeguamento e aumento salariale; mi disse di esserne molto felice”. Evidentemente qualcosa cambiò poi nella volontà del giocatore, che negli ultimi giorni di mercato si è accordato con il Bayern Monaco, costringendo i giallorossi alla cessione. “Non è stata una questione di denaro” – ha sottolineato Pallotta – “è stata una questione di personalità nel nostro spogliatoio: aver mentito a Rudi Garcia e ai suoi compagni lo ritengo assolutamente inaccettabile”. In seconda battuta è arrivato anche il commento del d.s. Walter Sabatini, durante la sua conferenza stampa di fine mercato: “All’inizio il ragazzo si è comportato bene e la richiesta di 61 milioni era dettata dalla mia volontà di recuperare il giocatore. Non ci sono riuscito e a 28 + 4 di bonus abbiamo venduto il simulacro di Benatia”. Il diesse si è soffermato poi sui singoli casi: “Strootman? È incedibile. Certamente il giocatore riceverà delle offerte, noi lo proteggeremo e lo vorremo con noi per sempre, anche se non so quello che succederà. Ora ce lo godiamo anche da infortunato”. Per quanto riguarda il mancato arrivo di Rabiot, Sabatini ha dichiarato di non volerlo soffiare al PSG a parametro zero perché ”non vogliamo fare queste cose per scelta strategica. Se avremo il privilegio e la voglia di portare avanti un discorso per Rabiot lo faremo col club. Cercheremo di fare questa cosa come va fatta tra società di grande prestigio”. Per quanto riguarda Destro: “Mi piace ascoltare una società che ha fatto una grande offerta e poi dirgli di no. In cuor mio, non avrei mai voluto venderlo”. Concludendo, Sabatini, si è espresso in generale sul campionato della Roma e del gap con la Juventus: “Una squadra che fa 85 punti e che tende a migliorare, deve necessariamente pensare allo scudetto. Credo che la squadra abbia tutti i requisiti per vincere” – andando poi a concludere parlando dei bianconeri – “Loro sono rimasti quelli dell’anno scorso. Non possiamo pensare che si siano indeboliti. Abbiamo fatto delle scelte che ci hanno permesso di abbassare il divario con loro. Ora non ci sono 17 punti, ma molti di meno”.
Se si può mettere la parola fine alla questione Benatia, è un po’ più difficile mettere a tacere le voci su Maicon. Il terzino brasiliano è stato cacciato dal ritiro della sua Nazionale (almeno temporaneamente come ha sottolineato in un secondo tempo il c.t. Dunga) creando un polverone mediatico. Tra storie inventate e dichiarazioni che dicevano tutto e il contrario di tutto, il terzino è ritornato con qualche giorno di anticipo a Roma ed ha avuto più tempo per allenarsi con i suoi compagni. Come ha spiegato Garcia in conferenza stampa: “Il caso Maicon è semplice, non l’ho convocato con la Fiorentina per non rischiarlo alla prima. Poi abbiamo concordato di mandarlo in Nazionale e ha giocato un’amichevole iniziando con serenità la stagione”. Il brasiliano difficilmente scenderà in campo dal primo minuto contro l’Empoli nella gara di oggi.
“Per i medici forse non potrò più giocare a calcio“. Queste le parole shock di Federico Balzaretti, che è intrappolato nel labirinto, senza apparente via d’uscita, della pubalgia: “Io non mi arrendo” – la grinta del terzino sinistro – “Cancello dalla mia mente il pensiero dell’addio. Mi fa troppo male. Mi hanno operato due volte, ho sopportato un grande dolore, sia fisico, sia mentale. Sto lavorando duramente per tornare a giocare, ma voglio poter correre, in futuro, al parco con i miei figli per giocare con loro”.
Tolti, quindi, gli infortunati di lungo corso Balzaretti e Strootman, la Roma può scendere in campo con la formazione migliore, ma facendo i dovuti calcoli visto l’impegno di mercoledì contro il CSKA Mosca. Come ha però ribadito Garcia: “Non ci sarà una Roma 1 e una Roma 2. Le scelte saranno dettate dall’allenamento” – ha continuato il tecnico francese – “I tre punti con l’Empoli sono la cosa più importante, non ricordo neanche contro chi giochiamo mercoledì”.
Si può dunque ipotizzare una Roma così: De Sanctis; Cole, Manolas, Castan, Torosidis; De Rossi, Pjanic e Nainggolan; Iturbe, Gervinho con il ballottaggio Destro-Totti (probabile il riposo cautelativo del Capitano in vista della Champions). La gara con l’Empoli non sarà solamente un test per la Champions: sicuramente darà modo ai giocatori di mettere minuti nelle gambe e a far rodare sul campo, soprattutto per i nuovi, i meccanismi del mister; ma guai a sottovalutare l’avversario: la vittoria finale passa anche per le strade di provincia.
di Matteo Isidori