La cronaca sportiva parla di una Roma straripante, che annienta il Cska Mosca nell’esordio in Champions League (5-1), e dimostra che la quarta fascia dei sorteggi era questione di ranking Uefa ma non certo di valore assoluto. La cronaca nera parla di tre persone arrestate, un tifoso russo accoltellato, di un altro colpito alla testa da una bottigliata, di scontri fuori dallo stadio Olimpico in cui la turbolenta tifoseria moscovita non è stata certo a guardare ma, per colpa di qualcuno, tutta Roma sarà descritta nel mondo come la città dei coltelli. Scontri che sono poi continuati dentro lo stadio, con il lancio di fumogeni da parte degli ultrà russi nel settore romanista e intervento della polizia per aiutare gli steward in difficoltà ad arginare la furia. La As Roma, come società, ha fatto e sta facendo di tutto per rendere lo stadio un posto civile e vivibile, ma contro la violenza senza ragione, purtroppo, non c’è antidoto.
E’ il modo peggiore per sporcare una notte di grande calcio, in cui Rudi Garcia ha preparato per l’ennesima volta una partita perfetta e i suoi uomini lo hanno seguito in tutto e per tutto. Dinamica, attenta, chirurgica nella gestione del pallone (Keita 99% di passaggi completati, Nainggolan 94% e Pjanic 93%), letale nelle accelerazioni di Gervinho (due gol e un assist) e di Iturbe (un gol e un assist in soli 25’, prima di arrendersi a un problema muscolare), concentrata in De Sanctis che ha avuto poco lavoro ma è stato lo stesso decisivo quando ha ipnotizzato Doumbia, presentatosi solo in area nell’unica distrazione della difesa giallorossa nel primo tempo, quando la gara era ancora sul 2-0 e un gol russo avrebbe potuto riaprirla. La Roma ha chiuso la pratica in 20’, segnando tre gol. Si è portata addirittura sul 5-0 a inizio ripresa e poi ha gestito le forze perché a inizio stagione non si può e non si deve essere al top della forma fisica.
Di sicuro ha dato un segnale a Bayern Monaco e Manchester City, le due favoritissime del girone: i giallorossi non sono in Champions solo per partecipare. Garcia ha chiesto e ottenuto un’attenzione spasmodica, che è un po’ calata solo quando il risultato era al sicuro. Il migliore in campo è stato Gervinho, ma è davvero difficile fare una graduatoria di merito. Da Maicon a Pjanic, da Totti a Manolas, tutti hanno dimostrato di essere concentrati al 100%. La Roma ha una rosa ampia per poter giocare ad alto livello sia il campionato che la Champions. Servirà già da domenica, perché agli infortunati Castan e Strootman, ieri si sono aggiunti Iturbe e Astori. Per fortuna di Garcia rientrerà De Rossi, che ieri ha finito di scontare una vecchia squalifica presa quando la Roma si avviava al declino dell’era Sensi, nella notte in cui lo Shakhtar Donetsk trattò la Roma un po’ come i giallorossi hanno trattato ieri il Cska.