(A. Austini) Troppo facile. È durata sei minuti la paura che il passaggio nell’«altro mondo» della Champions potesse sgretolare le certezze costruite dalla Roma in un anno. Uno-due- tre-quattro: l’armata russa va ko e l’esame da grandi si trasforma ben presto in un utile allenamento alle prossime sfide con Manchester City e Bayern Monaco. «Non mi preoccupano – dice un sereno Gervinho – penso solo alla mia squadra e alla prossima partita che dobbiamo giocare».
Serate così ti fanno perdere la misura delle cose. Ma non ditelo a Garcia, che si presenta ai microfoni dopo la gara senza trionfalismi.«L’avevamo preparata proprio così, abbiamo espresso il nostro gioco e l’efficacia ha fatto la differenza. Il Cska – sottolinea – vale molto di più di questo risultato: siamo noi ad aver disputato una grande partita. Ho chiesto ai ragazzi di giocare con testa libera, lo hanno fatto, questo è un gruppo fantastico». L’impresa di passare il turno resta ardua, ma la nuova consapevolezza può aiutare la Roma. «Iniziare con tre punti può essere di importanza vitale, di sicuro andremo a Manchester con più di fiducia». Il calendario non concede soste, ora subito sotto con il Cagliari di Zeman. «Abbiamo quattro giorni per recuperare e non ci saranno problemi – giura Rudi – l’unico peccato sono gli infortuni di Iturbe e Astori, spero non siano gravi».
Il fattore-esperienza ha aiutato la Roma a sciogliersi subito. La sicurezza di avere in campo gente come De Sanctis non è da poco. «Questa vittoria – spiega il portiere – era un passaggio obbligatorio per noi. Un risultato strameritato, conquistato grazie alla nostra intensità. Adesso ci sarà da lottare, ce la giocheremo con City e Bayern Monaco, e se la sfida sarà estesa solo a tre squadre sarà ancora più dura: speriamo quindi che il Cska faccia tanti punti». L’inevitabile rilassamento finale, con il gol incassato più quello «fantasma» non assegnato e altri pericoli gli hanno fatto perdere il sorriso. «Una rete subita adesso – dice De Sanctis – non vuol dire nulla, ma speriamo non voglia dire nemmeno nulla a dicembre. Il Napoli l’anno scorso è stato eliminato per un gol di differenza reti con 12 punti fatti».
Ha solo motivi per sorridere Maicon, la storiaccia con il Brasile è passata. «Sto bene – assicura – i compagni mi hanno accolto a braccia aperte. In Champions sappiamo che è difficile ma anche gli altri sanno di dover affrontare una squadra forte». Un altro sport rispetto al campionato italiano, dove la gran parte delle squadre pensano innanzitutto a non prenderle. Ecco il segreto della goleada, secondo Pjanic. «In Champions le squadre se la giocano a viso aperto, non troviamo di fronte spazi chiusi come è successo a Empoli. Il Cska è forte ma ci ha concesso di affrontarli con grande facilità e le nostre qualità sono venute fuori. Questo ci darà fiducia per la stagione», spiega il bosniaco. Florenzi non è riuscito a bagnare l’esordio europeo con un gol, ma il quinto squillo è opera sua. «Qualcosa ho toccato – scherza – non so se era la palla…». Sulla partenza a razzo: «Era preparata, poi se fai tre tiri e tre gol diventa tutto facile». Chiusura con il capitano, che applaude la Roma e pensa a Zeman: «Ora dobbiamo essere bravi ad andare subito con la testa alla prossima partita». Vallo a spiegare ai tifosi, che ieri pomeriggio erano già in fila a combattersi i biglietti per Manchester.