(F. Bianchi) Si complica la posizione di Carlo Tavecchio, sotto indagine dall’Uefa per «presunto commento razzista», dopo la famosa e infelice frase su Opti Pobà e i mangiabanane, pronunciata il 25 luglio. L’ispettore incaricato ha chiuso l’istruttoria e formulato le richieste dell’accusa: una inibizione non inferiore a due mesi per il presidente della Figc. La sentenza arriverà il 16 ottobre, quand’è fissata la riunione della Commissione Disciplinare ed Etica, ma è anche possibile che venga anticipata. La Federcalcio, sollecitata dalla Fifa che aveva subito chiesto chiarimenti, aveva aperto un suo procedimento: il procuratore Palazzi, il 25 agosto, ne ha disposto l’archiviazione.
L’Uefa la pensa diversamente: il 20 agosto ha deciso di aprire un suo fascicolo. La sentenza era attesa per l’11 settembre, ma l’ispettore ha chiesto un supplemento di indagini, anche per ottenere la trascrizione e la traduzione in inglese di alcune prove documentali. Nel frattempo, Tavecchio ha scelto il basso profilo. Ha scritto una lettera di scuse alle altre 53 federazioni europee. Ha parlato più volte con Platini per spiegarsi. Ha deciso di disertare gli appuntamenti internazionali, facendosi rappresentare dal vice Beretta al convegno Uefa Respect Diversity che si è tenuto una settimana fa a Roma. In quell’occasione, nell’aula dell’Hotel Parco dei Principi, Platini era stato molto duro con il presidente Figc: «Sconcerto e riprovazione per le sue parole».
L’inibizione di almeno due mesi sarà solo la richiesta dell’accusa. La difesa di Tavecchio è pronta a battagliare in giudizio, anche al Grand Jury, organo d’appello davanti al quale Tavecchio potrà essere ascoltato (la Disciplinare invece decide sulla base degli atti). L’eventuale squalifica, poi, gli precluderebbe solo l’attività internazionale: non potrebbe partecipare alle commissioni Uefa o rappresentare l’Italia a livello europeo, ma potrebbe continuare a governare il calcio italiano. E, in ogni caso, il n. 1 federale ha già deciso che resterà al timone della Figc. Oggi e domani, intanto, sempre per ragioni di opportunità, sarà il dg Michele Uva a rappresentare la Federcalcio al Comitato esecutivo Uefa che assegnerà le finali 2016 di Champions (Milano) ed Europa League (Basilea). Domani si scelgono le 13 città per l’Europeo 2020: finale a Monaco di Baviera o Londra. Roma è in corsa per ospitare un girone e un ottavo o un quarto di finale. In due giorni, la Figc potrebbe incassare una duplice vittoria, ma Tavecchio non sarà lì a celebrarla.