(G. Piacentini) Cinque gare in 15 giorni, che potranno dare un primo orientamento alla stagione della Roma. Da quella di domani con il Cagliari a quella del 5 ottobre contro la Juventus – in mezzo ci sono la partita di Parma (24), il match all’Olimpico contro il Verona (27) e la trasferta europea di Manchester col City (30) – prima della nuova sosta del campionato i giallorossi sono attesi da cinque appuntamenti in cui servirà tutta la sapienza di Rudi Garcia per gestire muscoli e cervelli dei giocatori.
Più i secondi dei primi, in realtà, perché se è vero che la rosa, come da espressa richiesta del tecnico, è abbastanza lunga per poter far fronte alla situazione, lo è altrettanto che alcune decisioni di Garcia per il doppio confronto con Empoli e Cska fanno sorgere qualche dubbio sulla considerazione per alcuni calciatori.L’esclusione di Ashley Cole, e la scelta di preferirgli Torosidis nella gara di Champions, ad esempio, somiglia parecchio ad una bocciatura non solo dell’inglese ma di tutta la batteria di terzini sinistri, con Cholevas finito in tribuna ed Emanuelson fuori dalla lista Uefa. L’ex del Chelsea potrebbe avere l’occasione per riscattarsi col Cagliari, mentre a destra Maicon dovrebbe lasciare il posto a Torosidis e rientrare nel turno infrasettimanale con il Parma.
Nessuna possibilità di turnover, invece, al centro della difesa dove gli unici centrali di ruolo abili e arruolati sono Manolas e Yanga-Mbiwa: in questo settore l’unica alternativa sarebbe l’arretramento di De Rossi, ma il tecnico francese ha dimostrato di ricorrere a questa soluzione solo se non ci sono alternative.
In mezzo al campo Keita si è rivelato, più che un sostituto, un titolare aggiunto: se, insomma, Garcia volesse far tirare un po’ il fiato ad uno tra Nainggolan e Pjanic, potrebbe farlo con relativa serenità. Nelle retrovie scalpitano Uçan e Paredes, ancora in attesa di fare il loro esordio in gare ufficiali e che potrebbero allungare la lista, arrivata a 18 uomini, di calciatori utilizzati.
In avanti lo stop forzato di Iturbe impedirà il turnover integrale visto tra Empoli e Champions: Totti e Gervinho, più il capitano dell’ivoriano, andranno gestiti per arrivare al top della forma nel doppio impegno con City e Juventus, gli altri proveranno a darsi battaglia per scalare posizioni nella considerazione del tecnico.
Destro, Florenzi e Ljajic hanno tutti qualcosa da dimostrare: l’ex senese che può essere il centravanti giusto per un top team, Florenzi che è in grado di fare bene anche senza partire dalla panchina e il serbo che non è il calciatore incompiuto visto finora.