(D. Stoppini) Non dite ad Andrea Mandorlini che il Verona ha fatto catenaccio, perché potrebbe prendersela. Anzi no, se l’è presa eccome, a fine partita in sala stampa: «Lei non sa neppure cosa vuole dire catenaccio — ha replicato il tecnico a un giornalista —. E comunque, con il catenaccio si sono vinti Mondiali e Coppe dei Campioni. Abbiamo fatto la partita che dovevamo fare, forse un po’ troppo difensiva ma in linea di massima l’atteggiamento era corretto. Se attacchi la Roma, finisci per andare in difficoltà. E invece noi abbiamo tirato fuori una buona prestazione, anche se già prima della rete di Florenzi la Roma era riuscita a metterci in difficoltà». E ancora: «Per lo scudetto vedo la Juve leggermente favorita, ma la squadra di Garcia si è avvicinata tantissimo. Sarà una lotta a due, nessun’altra squadra riuscirà a inserirsi». D’accordo anche Luca Toni: «Se non lo vincerà, la Roma ci andrà vicino». Toni che è partito dalla panchina (al suo posto ha giocato Nenè), entrato in ritardo proprio come i tifosi del Verona giunti all’Olimpico, alcuni dei quali si sono resi protagonisti di incidenti nell’area di servizio della A1 Chianti Ovest. La scintilla è scattata quando sul luogo sono arrivati i tifosi del Brescia diretti a Perugia: da lì gli scontri, con un tifoso gialloblù trasportato, in condizioni non gravi, all’ospedale di Ponte a Niccheri.