(P. Tomaselli) – Francesco Totti interviene duramente su Pirlo: da quel fallo, come il classico sassolino da cui scaturisce una valanga, si origina tutta questa massa informe di errori, rigori, violini e isterie assortite. E anche nel dopo partita, il capitano giallorosso non la tocca piano: «Sono anni che si ripetono gli stessi episodi. Ho sempre detto che loro dovrebbero fare un campionato a parte perché, con le buone o con le cattive, vincono sempre. Non so se siamo stati battuti dall’arbitro, ma di sicuro non dalla Juve — dice il romanista — . Tre episodi hanno condizionato una partita che potevamo vincere. C’è molta rabbia, perché siamo una grande squadra, ma rialzare la testa non sarà semplice. Le immagini parlano chiaro e tutta Italia potrebbe dire le cose che sto dicendo io. Ma se parlo ancora mi squalificano. La tecnologia in campo? Certo. E se sbrigassero pure…». Il finale di Totti è tranciante: «In bocca al lupo? Tanto arriviamo secondi pure quest’anno». Quanto basta perché l’ad bianconero Beppe Marotta torni sui suoi passi per rispondere al giocatore simbolo della Roma: «La Juventus non ha rubato nulla. Ho rispetto per il campione, ma non possiamo accettare le sue parole. Quanto ai riferimenti sul passato, la Juve ha pagato colpe non sue. E le sono stati tolti due scudetti vinti con merito. Gli episodi nell’arco di un campionato si compensano e ricordo che quattro anni fa qui a Torino fu dato un rigore alla Roma contro di noi per un mani del tutto simile di Pepe su punizione ».
Il passato ritorna nei fatti e nelle parole: Rudi Garcia, cita José Mourinho e «le sue aree di rigore lunghe 25 metri», riferimento da spettatore interessato dopo un Juve-Genoa di inizio 2010. Il tecnico francese fa lo sconto sui metri, ma non sul resto. E viene a parlare dopo l’espulsione per il gesto del violino (per la serie: «sempre la stessa musica») non apprezzato dall’arbitro Rocchi: «Peccato che qui le aree siano di 17 metri. L’ha già detto Mourinho? E dire che volevo depositare questa frase. Sono deluso per gli episodi, ma intendo anche la reazione di Manolas che non può farsi giustizia da solo. La mia espulsione? Preferisco parlare della partita, perché ci sono stati tanti episodi, ma abbiamo perso anche per colpa nostra, perché non abbiamo sfruttato due grandi occasioni e potevamo giocare meglio. Detto questo, sarebbe tempo di aiutare gli arbitri con la moviola in campo». Mentre Maicon, autore del fallo di mano incriminato sul primo rigore juventino taglia corto («L’unica cosa che mi spiace è aver perso la partita»), Max Allegri se la cava con classe, di fronte al fermo immagine del terzo gol bianconero, con Vidal davanti a Skorupski: «È un’immagine, non posso cambiarla. Non sono molto abile col computer. Ma non è stata una partita semplice e ricondurre tutto alle valutazioni di Rocchi mi sembra riduttivo». Per Walter Sabatini, ds romanista, «è scientifico che i due rigori non c’erano e il terzo gol era da annullare. Non avremmo vinto e l’arbitro, che è ottimo, è stato molto sfortunato. Ma almeno non giriamo attorno al problema ». «Non rispondo a Sabatini e Garcia — gigioneggia Buffon — perché applico il metodo Lotito e rispondo solo ai pari grado. E dico che andrebbero pubblicizzate le parole di Maicon, che spiegano perché ha vinto tanto ». Toccata (e fuga) per violino