(M. Costa) – Lunedì amaro per gli azionisti tifosi della Roma. All’indomani della sconfitta di Totti e compagni sul campo della Juventus per 3 a 2, arrivata al termine di una gara contrassegnata dalle vibranti proteste dei giallorossi per l’arbitraggio del signor Rocchi, le azioni del club presieduto da James Pallotta sono state fortemente vendute sul mercato, arrivando a perdere circa il 3% per poi chiudere con una flessione del 2% a 0,662 euro.
Una performance negativa che più di un osservatore sul mercato ha attribuito proprio alla vittoria della Juve nello scontro diretto al vertice del campionato di Serie A. Una vittoria che, tuttavia, non ha dato particolare slancio al titolo del club bianconero, che dopo un’iniziale euforia ha chiuso sui valori di venerdì (-0.09% a 0,228).
Un andamento non speculare a quello delle azioni della Roma dovuto anche al fatto che il titolo della Juventus è più liquido rispetto a quello del club capitolino ed è presente nei portafogli anche di alcuni investitori istituzionali, tanto che le ragioni di natura fondamentale hanno un qualche peso accanto all’emotività legata ai risultati sportivi.
Non è tuttavia escluso che dietro al ribasso del titolo Roma nella seduta di ieri possano esserci anche i risultati di bilancio del club presieduto da Pallotta, diramati nel corso della giornata di venerdì, che hanno evidenziato un rosso di 38 milioni (dopo quello di 40 milioni messo a segno nel 2012/2013). Una perdita significativa che arriva pochi giorni dopo la notizia dell’apertura di una verifica della Uefa sui conti del club in relazione al mancato rispetto dei parametri del fair play finanziario per il biennio 2011/12 e 2012/2013.
Per i tifosi della Roma, il vero responsabile del flop in borsa è solo l’arbitro Rocchi. E qualcuno come il deputato del Pd Marco Miccoli ha già annunciato un esposto alla Consob, che ancora non è arrivato.