(D.Stoppini) – Sarebbe stato semplicissimo, per Rudi Garcia, ieri entrare nello spogliatoio a Trigoria e chiedere al gruppo di «voltare pagina, guardare avanti, gli errori arbitrali non siano un alibi per nessuno, pensiamo già al Chievo perché siamo solo all’inizio del campionato». E invece no. E invece lo psicologo Rudi Garcia ha cambiato strategia, ancora una volta, stupendo chi pensava di stupirsi per le sue frasi. Il tecnico ha scelto il silenzio. Perché aveva già parlato per due giorni consecutivi e il discorso di ieri alla squadra sarebbe diventato il terzo intervento in tre giorni, troppo anche per un violinista attento alla comunicazione come il francese. Ma soprattutto, con il silenzio Garcia ha rafforzato nella testa dei giocatori la convinzione dei minuti immediatamente successivi alla partita: al netto della rabbia per gli episodi arbitrali, nei giocatori — specie nella testa di quelli che c’erano anche la scorsa stagione — era forte la sensazione di aver messo in difficoltà la Juventus, di aver avuto la possibilità di segnare quattro reti a Torino (i due gol, oltre alle occasioni di Gervinho e Pjanic), in definitiva di aver di fronte nella lotta scudetto una Juventus oggi molto più alla portata rispetto a 12 mesi fa. Il discorso alla squadra, semmai, Garcia lo farà la prossima settimana. Ad esempio giovedì 16, a 48 ore dalla sfida con il Chievo, quando a Trigoria torneranno tutti i nazionali in giro per il mondo.
CASTAN A TRIGORIA – Uno di questi è Nainggolan, che dal ritiro del Belgio dice: «Tutto noi speriamo di vincere un trofeo alla fine della stagione». Meglio se con il recupero di qualche infortunato. Ieri a Trigoria si è riaffacciatoCastan: giusto il tempo di salutare i compagni, abbracciare il tecnico e il d.s. Sabatini. Dalla prossima settimana il brasiliano dovrebbe tornare a svolgere una leggera attività fisica. Ma il sorriso a Rudi Garcia l’hanno strappato De Rossi e Astori, che sono tornati ad allenarsi in campo: il primo si è limitato a correre, il secondo ha testato il ginocchio destro con alcuni cambi di direzione. Entrambi puntano a rientrare già per il Chievo, match nel quale la Roma in difesa non avrà a disposizione lo squalificato Manolas (ancora al vaglio l’ipotesi di ricorso) e neppure l’altro greco Holebas, che non ha raggiunto neppure la nazionale di Ranieri e va considerato out per almeno 15 giorni. Per fortuna c’è Yanga-Mbiwa: nelle gerarchie iniziali era l’ultimo centrale, ora è l’ultimo dei Mohicani là dietro.