(B. Tucci) – Riprende il campionato e per la Roma c’è un solo imperativo categorico da rispettare: dimenticare in fretta quel che è successo allo Juventus Stadium. I fischi di un arbitro in grande confusione; il gol non regolare; gli atteggiamenti non proprio oxfordiani dei tifosi bianconeri. Niente: quella domenica non esiste più. Altrimenti, il nervosismo dilagherà e annebbierà le idee di una squadra che, invece, di idee ne ha tante. Sta alla bravura del mister far sì che i giocatori ritrovino la tranquillità e tornino ad essere quel gruppo che ha incantato i tecnici italiani ed europei.
Eh, già: perché la Roma andrà incontro ad un’altra settimana pesantissima: prima con il Chievo sabato pomeriggio; poi all’Olimpico, il 21, in Champions con il Bayern Monaco di Guardiola; infine, sabato 25 in notturna, contro la Samp di quel Mihajlovic che ha il dente avvelenato con i giallorossi. Allora, non c’è tempo per le reminiscenze e i torti subiti: quelli fanno parte del normale bagaglio del campionato. È necessario guardare al futuro, nella speranza di non incontrare un altro Rocchi sulla strada che porta alla fine delle ostilità. Insomma, coloro che debbono scegliere i direttori di gara saranno così intelligenti di far decantare l’aria pesante ed evitare che quel signore con non arbitri più la squadra giallorossa.
Non c’è due senza tre, si potrebbe dire alla Lazio che, dopo aver vinto a Palermo (4-0) e contro il Sassuolo in casa (3-2), andrà a far visita alla Fiorentina di Montella domenica all’ora di pranzo. Speriamo non sia un pasto indigesto e l’augurio è che i biancazzurri di Stefano Pioli sappiano ripetere le prove positive che le hanno fatto guadagnare 6 punti e tanti posti in classifica. I viola non sono imbattibili: l’infermeria non è deserta e qualche uomo-chiave mancherà ancora all’appello. Perché non approfittarne? Pioli ha potuto studiare bene i suoi avversari in questi giorni di «vacanza» per gli impegni della Nazionale. La Lazio non parte affatto battuta.