(L. Valdiserri) – Una vecchia legge del pallone dice che gli scudetti – e per la proprietà transitiva anche le Coppe – si vincono con la miglior difesa. Vero o falso che sia, in tempi di calcio moderno, è lapalissiano che avere un attacco da oltre due gol a partita sia un vantaggio. Roma e Bayern Monaco, che si incroceranno domani sera all’Olimpico, con lo stadio che va verso il tutto esaurito e il record assoluto di incasso, lo sanno bene. La squadra di Guardiola, tra Bundesliga e Champions, ha segnato 23 gol in 10 partite (facile media: 2,3). Quella di Garcia risponde con 20 gol in 9 partite (media: 2,22). Le differenze principali sono due: 1) il Bayern ha subito solo 2 gol in campionato e nessuno in Champions, contro i 6 della Roma (4 in campionato e 2 in Europa); 2) in Champions la Roma ha segnato di più: 6 gol (5 contro il Cska e uno a Manchester contro il City), mentre il Bayern ne ha fatti solo due(Boateng contro il City, Mueller su rigore a Mosca), che hanno comunque fruttato 6 punti su 6.
L’attacco della Roma è stato costruito secondo i desideri di Garcia. Sei attaccanti intercambiabili, perché il modulo di riferimento è il 4-3-3, tutti con caratteristiche diverse per cambiare copione anche «in corsa». Due considerazioni: 1) tutti e 6 gli attaccanti hanno portato un bel contributo: Destro 3 gol in 364’ in campionato; Florenzi 2 gol in 280’ in campionato; Gervinho un gol in 404’ in campionato e 2 in 160’ in Champions; Iturbe un gol in 140’ in campionato e uno in 44’ in Champions; Ljajic 2 gol in 333’ in campionato; Totti 2 gol in 346’ in campionato e uno in 161’ in Champions; 2) l’abbondanza e la diversità tecnica degli attaccanti permette alla Roma di giocare sia attraverso il possesso palla (64% contro il Cska) sia con le ripartenze (39,1% contro il City).
Tenendo conto del tiki taka di Guardiola (58% contro il City e addirittura 73% contro il Cska) sembra che il tridente giusto possa essere Totti, Gervinho e Iturbe. Gli ultimi due sono stati risparmiati apposta contro il Chievo. Pure l’attacco del Bayern, però, ha una potenza di fuoco invidiabile, anche se in Champions ha segnato poco. Questo lo score in Bundesliga: Goetze 6 gol in 7 presenze, Lewandowski 4 gol in 7; Mueller 3 in 7; Ribery, appena rientrato, un gol in 2; Robben 3 gol in 5. Solo Pizarro e Shaqiri sono rimasti ancora a secco. Per limitarli sarà fondamentale l’apporto che Daniele De Rossi darà alla coppia di centrali difensivi (torna Manolas, squalificato in campionato, da decidere il compagno tra Mapou e Astori). Con De Rossi in campo, in 4 gare della Roma e due della nazionale, la «sua» difesa non ha subito nemmeno un gol. Ma domani sarà la prova più difficile