(M. Ciccognani) – Silenzio. Parla Gianluca Rocchi. Quindici giorni dopo il «pasticcio» di Juve-Roma, l’arbitro fiorentino dice la sua, e lo fa in una lunga intervista concessa in esclusiva a Donatella Scarnati per RaiSport e trasmessa ieri sera nel corso del Processo del Lunedì. Ammette l’errore sull’episodio Maicon, ma non può dire che la moviola in campo servirebbe come il pane anche a loro. Ma eccolo Rocchi.
Come ha trascorso il dopo Juventus-Roma?
«Non state tra le settimane più semplici. Ho cercato di metabolizzare quello che era successo stando in famiglia e allenandomi più di prima per cercare di essere pronto per il rientro»
Episodio clou della partita quello di Maicon?
«È stato un episodio anomalo, gestito in maniera anomala da parte mia. Dopo aver rivisto la partita, per valutare e rivedere come faccio sempre il mio operato, l’analisi più dura è stata proprio sul quell’episodio».
Si assume quindi le sue responsabilità sulla partita?
«Mi assumo la responsabilità delle scelte. È chiaro che quando prendi delle decisioni puoi creare un clima di tensione e da questo punto di vista una responsabilità credo di averla».
La reazione dei giocatori è stata determinante sulle sue scelte?
«I calciatori pensano a giocare la partita. Sta all’arbitro portare la partita su dei livelli di accettabilità. Io penso alle mie mancanze ed eventualmente alle mie responsabilità».
Cosa l’ha ferita di più?
« Mi dispiace che la mia prestazione non sia stata ottimale, da questo punto di vista potevo fare meglio».
Cosa pensa delle dichiarazioni post partita?
«Non mi permetto di giudicare nessuno, ma vorrei invece sottolineare le dichiarazioni del Presidente della Roma perché ha chiesto di abbassare i toni e credo che sia l’atteggiamento giusto».
C’è chi dice che esiste una sudditanza psicologica. Voi arbitri cosa pensate quando andate ad arbitrare la Juventus?
«Io quando arbitro la Juventus, arbitro una squadra come tutte le altre».
E il gesto del violino di Garcia?
«È un gesto che non possiamo tollerare, non regolamentare. Mi è dispiaciuto espellerlo, ma ho ritenuto corretto farlo. Io sono li per applicare il regolamento e non posso permettere un determinato atteggiamento, tutto qua».
Ritornando all’episodio di Maicon, ha pensato mai che con la moviola in campo le cose sarebbero potute andare in maniera diversa?
«Noi andiamo in campo con gli strumenti che ci vengono consegnati. Usiamo la televisione per riguardare le partite ed eventualmente i nostri errori, per il resto non saprei cosa dire su questa cosa. Generalmente riguardo subito una partita che ho arbitrato, in questo caso ho scelto di aspettare qualche giorno per rivederla a mente fredda che si ragiona meglio. La prima cosa che deve fare l’arbitro e essere molto severo con se stesso per crescere nel suo lavoro o altrimenti rifarebbe esattamente gli stessi errori».