(F. Balzani) Genova toglie, e Genova dà. Dopo il pareggio con la Samp che aveva ricacciato a -3 la Roma dalla Juve, ieri Marassi ha regalato di nuovo la vetta a Garcia. Il boato più fragoroso in un Olimpico mezzo assonnato (visto il ritmo della partita), infatti, si è udito al 95’: gol di Antonini e la Roma che agguanta per i capelli i bianconeri nella settimana più complicata e nella sera in cui con 5’ di applausi i tifosi giallorossi hanno ricordato Stefano e Cristian, padre e figlio scomparsi martedì di ritorno dalla partita col Bayern. «Gli Dei hanno chiamato a sé l’angelo più bello e il suo custode », lo striscione apparso in Sud mentre l’escluso De Sanctis commosso ha portato i fiori sotto la curva.
«Questa stagione è un altalena e la serie A è più dura di quanto si pensi. A Marassi si gioca con difficoltà anche per colpa del campo, e oggi l’ha capito la Juve. Noi e i bianconeri siamo le squadre più forti, ce la giocheremo fino alla fine», il ruggito di De Rossi tornato al gol 430 giorni dopo Livorno. «Ma non è il mio primo obiettivo quello di segnare. Gioco a 60 metri dalla porta. Quando mi si vuole attaccare si riapre il discorso sul fatto che segno poco».Ad aprire le danze ancora Destro, quarto gol lampo di fila in casa (sempre nel primo quarto d’ora), alla fine polemico: «Gioco poco, a fine anno farò le mie valutazioni… ».
«Era importante sbloccare subito la partita contro queste squadre così chiuse – ha dichiarato Garcia – Poi abbiamo gestito con qualità e abbiamo sfruttato i calci piazzati. Il risultato della Juve? Io penso solo alla Roma e oggi un risultato diverso dalla vittoria sarebbe stato un fallimento. L’esclusione di De Sanctis? Avevamo concordato di fermarci per una partita visto che in passato si è infortunato per aver giocato troppo. Morgan sarà in porta a Napoli».
Uniche note stonate: l’infortunio di Astori (probabile stiramento al flessore sinistro), la contusione al ginocchio destro per Manolas (oggi sarà valutato) e i soliti cori contro Napoli che buttano benzina sul fuoco alla vigilia di una partita tesa e che costeranno quantomeno una multa. A fare il pompiere ci prova De Rossi: «Sono mesi che lanciamo messaggi distensivi. Sarà una partita maschia e la rivalità è aumentata dopo quel fatto lì. Ma sia noi calciatori sia i tifosi non c’entrano nulla. Speriamo sia una bella partita e che si abbassino i toni, perché non c’è motivo per tutto questo odio».