Torna la rubrica di GazzettaGialloRossa.it “IL MIGLIORE E IL PEGGIORE“. Offriremo un’analisi delle prestazioni del calciatore che ha maggiormente brillato e di quello che, invece, ha convinto meno nelle gare della As Roma.
Dopo una breve sosta a Genova contro la Sampdoria, la Roma riprende la sua corsa in campionato con altri tre punti conquistati all’Olimpico contro il Cesena. Non poteva esserci vittoria migliore visto poi il risultato finale sempre a Genova ma sponda rossoblu, con Antonini a siglare il gol vittoria contro la Juve quando nella capitale si stava già festeggiando l’ennesimo successo in campionato. Una sorpresa inaspettata ma sperata che da la possibilità alla rosa di Garcia di riagganciare la vetta a quota 22 punti a braccetto con i bianconeri, regalando soddisfazione e sorrisi generali alla propria gente. Tanti sorrisi tra cui due, quelli più importanti, di Luana e Michelle, mamma e sorella di Stefano e Cristian De Amicis, i due tifosi tragicamente scomparsi nel post-Bayern, che ieri sera la Curva Sud ha voluto ospitare nella propria casa e coccolare quanto più possibile con numerosi applausi, striscioni ed emozionanti cori a ricordare i nomi dei due romanisti, accompagnati dal bel gesto di Morgan De Sanctis accorso sotto la Sud prima del match per portare un mazzo di fiori alla madre, presente sugli spalti tra gli ultrà, sugli stessi seggiolini dove suo marito e suo figlio vedevano le gare della propria squadra del cuore ed omaggiarle un lungo applauso commovente. Sicuramente, tra le lacrime, anche a loro sarà scappato un piccolo sorriso ieri sera…
IL MIGLIORE: Seydou Keita
Il centrocampista maliano torna in campo e si vede. L’ex Valencia gestisce un numero sproposito di palloni (circa 106) nel corso dei 90 minuti giocati contro il Cesena con una maestrìa ed una tranquillità fuori dal comune, dimostrandosi anche in un buon stato di forma dopo aver saltato le ultime tre gare contro Chievo, Bayern e Samp per infortunio. Se l’azione deve essere verticalizzata e gestita velocemente o rallentata per far respirare la squadra e gestire il possesso palla sulla trequarti avversaria, lo decide lui. Dirige l’orchestra a suo piacimento con un’intelligenza tattica degna della scuola catalana di cui ancora oggi si vedono i frutti. L’unico, forse, errore avviene nel corso del secondo tempo su un appoggio sbagliato nei confronti di un compagno, seguito da un boato di stupore dello stadio Olimpico, come per dire “Ah ma quindi sbaglia anche lui?”. La sua partita non è fatta solo di passaggi precisi, ma anche di pressing continui, di innumerevoli palloni conquistati e di dribbling a scansare l’avversario che cerca sempre invano di ostacolargli la sua ennesima lezione di calcio: “In Italia mi chiamano il professore” cit. Obiezioni?
IL PEGGIORE: Juan Manuel Iturbe
Tanta grinta, tanta fame, tanta corsa, ma tanto spreco. E’ questo il riassunto della gara di Juan Manuel Iturbe che mette in mostra una prestazione insufficiente contro il Cesena di Bisoli. L’ala argentina sin dal primo minuto di gioco ha tanta voglia di dimostrare tutto quel talento appena accennato in questo inizio di stagione, ma sbaglia continuamente gli appoggi e si intestardisce troppo nei dribbling, sbattendo sul muro bianconero costruito ad hoc. Avrebbe anche un’ottima opportunità di centrare la porta nel secondo tempo, su un invitante calcio di punizione dal limite dell’area ospite, ma il suo sinistro si comprova a salve e si spegne lontano dalla porta di Agliardi. Esce con il musone al minuto 50 al posto di Florenzi, deluso dalla sua prestazione. Poco male, sabato potrebbe esserci un’altra occasione per lui. Ben più importante.
Leonardo Esposito (Twitter @Lnrd_Spst)