(L. Valdiserri) – Un primo tempo dominato e un secondo controllato producono lo stesso risultato: un gol del Napoli e niente o quasi niente della Roma. Finisce così 2-0 la partita della tensione, che nello stadio diventa solo calcio anche perché la tifoseria ospite non c’era. Di sicuro non sarà pace, visto lo striscione che appare in curva («Ogni parola è vana… Se occasione ci sarà non avremo pietà»), ma almeno non è stata cronaca nera. Napoli vola,
Roma spenta – Il Napoli è una squadra in grande salute, che, con sette risultati utili di fila, adesso ha la striscia positiva più lunga del campionato. La Roma è affaticata fisicamente e non ha più le certezze psicologiche della stagione scorsa. Per Garcia è il momento peggiore da quando è arrivato in Italia, per Benitez questa gara può essere il trampolino di lancio per recuperare il terreno perduto in questo inizio di campionato.
Il primo tempo è stato dominato dal Napoli quasi come fece il Bayern all’Olimpico, in Champions League. Un gol, due traverse, altre tre occasioni clamorose e un costante senso di pericolo ogni volta che la difesa giallorossa è stata presa di infilata.
La partita tattica – La Roma, fortunata a chiudere sotto soltanto di un gol, ha avuto un buon momento nei primi 20’ della ripresa, in cui ha sfiorato un pareggio che non sarebbe stato meritato, con Florenzi (assist di Pjanic). Poi Garcia ha cambiato lo stesso Florenzi e Totti con Iturbe e Destro. Due cambi che potevano starci, anche se Totti era un po’ entrato in partita dopo 45’ molto negativi, ma i due nuovi entrati non hanno certo fatto meglio di chi è uscito. Benitez ha fatto tutte le scelte giuste: l’importante, adesso, è tenere questa forma ed eliminare gli errori, tipo il rigore sbagliato da Higuain a Bergamo. Con quei due punti in più il Napoli sarebbe in zona Champions.
Garcia deve far passare la tempesta: la Roma ha perso tre delle ultime sei partite tra campionato e Champions; nelle ultime due trasferte (Samp e Napoli) non ha segnato. Serve recuperare uomini (Maicon, Castan, Strootman) e serve ancora di più che quelli che ci sono possano andare in campo al 100%. Ora non è così e, senza brillantezza atletica, non si può vincere contro avversari forti.