(N. Cirillo) Chi aveva l’obbiettivo di ridurre a camera stagna quest’incontro di calcio – il Viminale, la Questura di Napoli, l’Osservatorio sul calcio – può ben dire che è stato raggiunto. E non era affatto scontato. S’è temuto fino all’ultimo che un gesto isolato, la follia di un commando spuntato dalle retrovie degli ultrà potesse rovinare tutto. Ma il prezzo pagato è stato altissimo. Non solo i 500-600 agenti – e qualcuno, quando la nuova legge sarà entrata in vigore, dovrà calcolare quanto sono costati in straordinari e quanto avrebbero dovuto versare i club -, ma anche gli elicotteri (e il carburante non è gratis), e le autoblindo e i posti di blocco. Una rete inattaccabile è stata costruita attorno all’evento, nonostante, in fondo, fosse una specie di caccia ai fantasmi, ai tifosi romanisti che non sarebbero mai arrivati, al timore piuttosto remoto che qualche disperato s’avventurasse fin qui. Rende bene l’idea il cordone protettivo realizzato attorno alla squadra giallorossa.
COME FOSSE KABUL – Ebbene, si son regolati come fosse Baghdad o Kabul, accoppiando sicurezza a effetto sorpresa. La sicurezza è costata un prezzo anche simbolico molto alto, perché la Roma di Garcia è salita su un pullman che non aveva nulla delle sue insegne, un semplice, banalissimo pullman turistico, manco fossero pellegrini, scortati da una decina di auto della Polizia. E poi l’effetto sorpresa perché i tifosi napoletani aspettavano a centinaia al varco carraio abitualmente utilizzato dalle squadre ospiti. Invece il pullman turistico ha imboccato l’ingresso A davanti alla tribuna Posillipo che «non veniva utilizzato da anni», come raccontava stupefatto un vecchio fotografo d’agenzia. Ha funzionato anche al ritorno, anche a fine partita, come ha funzionato tutto il resto. Non ci si poteva permettere errori e non ce ne sono stati. E ha le sue ragioni anche il questore di Napoli Guido Marino nel sostenere che alla fine, per la città nel suo complesso, «non è stata una giornata di coprifuoco». A sera sono così arrivati il riconoscimento e la soddisfazione del ministro dell’Interno Angelino Alfano: «Tutto pacifico e tranquillo. Bel pomeriggio di sport». E «un forte abbraccio alla signora Antonella, la mamma di Ciro».