(L. Valdiserri) – Quando le cose vanno male – 3 sconfitte nelle ultime 6 partite sono il punto più basso della carriera di Rudi Garcia sulla panchina della Roma – ogni scelta è criticabile. Totti che segna solo 4 gol su azione negli ultimi 12 mesi. I cambi di Garcia che non lasciano il segno. I terzini da tragedia greca. De Rossi che “ruba” lo stipendio. Pjanic mai decisivo. E così via. La scelta è ampia e, come nella scatola di Forrest Gump, non sai mai quale cioccolatino ti toccherà in sorte.
La ricerca al capro espiatorio è sport sempre popolare. Eppure da quando Garcia è in panchina la Roma non è mai scesa sotto il secondo posto in campionato. E i risultati sono venuti con Totti, De Rossi e Pjanic. Quaranta giorni fa il Napoli era uscito dal preliminare di Champions contro l’Athletic Bilbao – che poi ha perduto persino contro il Bate Borisov – e aveva perso al San Paolo contro il Chievo e pareggiato con il Palermo. Benitez,con una squadra sana, sabato ha dato lezioni di calcio ma prima sembrava sull’orlo del crollo. La Roma paga gli infortuni e i troppi giocatori che non hanno ancora recuperato bene dagli infortuni precedenti. Il colpo di mercato, Iturbe, per ora ha reso poco. Va aspettato, anche se il tempo stringe. Garcia, che non è un integralista, contro il Napoli ha provato quello che gli è stato rinfacciato di non aver fatto contro il Bayern: ha difeso con due linee da 4 per presidiare le fasce e con un uomo (Keita) davanti alla difesa.
Ma nessun piano può reggere se dopo 30” l’avversario è già entrato pericolosamente nella tua area e dopo 3’ ti ha segnato il primo gol. “Voglio da voi più personalità“, ha detto l’allenatore alla squadra, usando anche toni duri. Poi si è fermato a parlare con Baldissoni e Sabatini, per analizzare il momento difficile e cercare soluzioni a breve. Di mercato si parlerà a suo tempo, sarebbe dannoso perdere adesso, psicologicamente, altri pezzi. Bastano già gli infortunati. Per molti osservatori, in questo momento, la Roma non è in grado di sostenere insieme Totti, Gervinho e Pjanic contro avversari di alto livello. La verità è che anche la soluzione Florenzi, per dare più equilibrio, a Napoli è fallita. Non è questione di singoli, ma di stato generale della squadra.
L’errore di Garcia, almeno per chi scrive, è stato il doppio cambio con Destro e Iturbe al posto di Totti e Florenzi. Ne bastava uno. Ma Garcia, che aveva visto il Napoli in leggera flessione, pensava addirittura di poter vincere. Se ha sbagliato lui, cosa dire di chi una volta in campo ha fatto rimpiangere i sostituiti? Tutti devono dare qualcosa in più, nessuno deve anteporre il suo interesse a quello della squadra. Non è il momento di essere scontenti perché la Roma non è fuori da nessun gioco.