Torna la rubrica di GazzettaGialloRossa.it “IL MIGLIORE E IL PEGGIORE“. Offriremo un’analisi delle prestazioni del calciatore che ha maggiormente brillato e di quello che, invece, ha convinto meno nelle gare della As Roma.
Vincere per tornare a sorridere. Era questo l’obiettivo primario della Roma di Rudi Garcia, che ha ottenuto altri tre punti in campionato contro il Torino di Ventura. Ci si aspettava una concreta risposta della squadra dopo le delusioni contro il Bayern e contro il Napoli al San Paolo. Reazione che c’è stata puntualmente, con una prestazione convincente della rosa giallorossa che scaccia via ogni pensiero di crisi che già aleggiava attorno all’ambiente romano dopo qualche passo falso. La Roma ritrova i tre punti e Kevin Strootman, omaggiato dall’Olimpico sia nel pre-gara quando si dettavano le formazioni, sia al minuto 82 quando l’olandese ha preso il posto di Keita. Un minuto intero di cori, boati e “olè” ad ogni suo tocco, per farlo risentire a casa, tra la gente che gli ha voluto bene sin dal primo istante. Ora la pausa per le nazionali, che a detta di Garcia, arriva nel momento più adatto per recuperare qualche giocatore (ad esempio Maicon, Castan e Astori) e per preparare al meglio i propri uomini in vista del nuovo mini-ciclo di partite determinanti (vedi la trasferta a Mosca in Champions o il match in casa con l‘Inter) per un cammino giallorosso che è solo all’inizio.
IL MIGLIORE: Adem Ljajic
Croce e delizia della Roma. Spesso criticato, spesso al centro delle polemiche per un atteggiamento troppo “passivo” in mezzo al campo. Ma quando vuole, Adem Ljajic sa essere un gran giocatore. Ieri sera contro il Torino lo ha dimostrato. Oltre al fantastico eurogol a giro dal limite dell’area, dopo un controllo di tacco ad eludere il difensore granata, ha aiutato continuamente i suoi compagni in fase di ripiegamento, cosa per cui è stato spesso criticato. Critiche che non sono mancate, neanche nelle ore successive alla gara con il Torino, per quel gesto di stizza verso, forse, la tribuna stampa che lo ha attacco duramente nella stagione e mezzo fin qui trascorsa in giallorosso, seguito da un dito al naso come per zittire tutte le chiacchere sul suo conto. Rabbia scacciata in pochi secondi chiedendo e ottenendo l’ovazione dell’Olimpico, dopo essersi liberato dai compagni che lo avevano sommerso per la pazzesca rete messa a segno. Croce e delizia anche nell’esultanza. Ora il “diamante grezzo” di Garcia, dovrà dimostrare continuità per trasformarsi in un diamante “puro”.
IL PEGGIORE: Gervinho
Passano cinque minuti dal fischio d’inizio e l’ivoriano strappa applausi per i dribbling imprendibili che mancavano da tempo. Poi il nulla. Il numero 27 spreca una clamorosa occasione nel primo tempo servito chirurgicamente da Totti in profondità, l’attaccante apre troppo il piattone destro e spedisce la sfera sul fondo. Nel secondo tempo cala di rendimento, dimostrando un’involuzione fisica. E’ a corto di fiato e la sosta farà bene anche a lui.
Leonardo Esposito (Twitter @Lnrd_Spst)