(M. Spini) – Stefano Colantuono non è tipo da tanti fronzoli. Il suo modo di essere è in linea con quello delle sue squadre: pragmatico, concreto, essenziale. Raramente si lascia andare a frasi ad effetto: se ammette di nutrire una certa simpatia per la Roma, aggiunge subito dopo che, comunque, sul campo diventa un’avversaria come le altre. Si espone raramente ai commenti sui singoli: l’eccezione più significativa si chiama Francesco Totti, «uno degli ultimi fuoriclasse del calcio mondiale». A pochi giorni dall’incrocio con la Roma, il tecnico dell’Atalanta affronta i temi del campionato e di una gara particolare.
Colantuono, sabato c’è Atalanta-Roma: come si affronta una partita così?
«Con il solito atteggiamento. Bisogna sbagliare poco, restare concentrati e fare male se capita l’opportunità: non si può pensare di fare risultato soltanto con la difesa».
Eppure, l’Atalanta, ultimamente, ha abbassato il baricentro. «E’ cambiato qualcosa, ma non si tratta di mancanza di coraggio. Il momento imponeva la necessità di fare punti e non abbiamo disputato partite brillantissime, ma abbiamo portato a casa tre pareggi».
Creando pochissimo. Quattro gol fatti in undici partite sono una miseria.
«Bisogna avere pazienza: il problema del gol lo risolveremo».
A cosa sono dovute le difficoltà dell’Atalanta?
«Non vedo una situazione complicata come qualcuno crede: abbiamo solo tre punti in meno dell’anno scorso e avremmo potuto ottenere di più finora. Le assenze ci hanno condizionato: penso a Gomez, che ha giocato finora pochissimo. Ora ha recuperato, ma bisogna valutare quanti minuti ha nelle gambe».
Esiste un divario tra Juve e Roma?
«La Roma oggi è molto vicina alla Juve: è una squadra dalla grande qualità ed è un’avversaria difficilissima da affrontare».
Anche dopo le due partite contro il Bayern?
«Quello dell’Olimpico è stato un match particolare, c’è stato il blackout ed è andata come è andata. Ma al ritorno ho visto una squadra che se l’è giocata. Il Bayern è più forte della Roma e, probabilmente, di quasi tutte le altre squadre del mondo».
A Bergamo non ci sarà Totti, squalificato. Contento?
«La Roma non verrà depotenziata: ci sono comunque Destro, Ljajic, Gervinho e tanti altri giocatori forti. Ma Totti (che oggi a Milano riceverà il Premio Facchetti, ndc) è il valore aggiunto: se non scende in campo è un bene per noi. Per lui, in effetti, vale un discorso a parte: è uno degli ultimi fuoriclasse del calcio mondiale».
Iturbe è un altro giocatore che le piace.
«Ottimo elemento: ha avuto un buon approccio con la Roma, poi si è visto un po’ meno per via del turnover, ma è giovanissimo e ha grandi potenzialità».
Un giudizio su Garcia.
«Da quando è arrivato, ha fatto un grande lavoro. E si sta confermando».
Atalanta-Roma 4-1 del febbraio 2012 è stata una delle migliori partite della sua Atalanta.
«E’ stata una delle tante partite giocate bene dall’Atalanta: ce ne sono miriadi di altre, penso alle vittorie in casa di Milan, Inter e Napoli».
Gara particolare per lei, romano e romanista…
«Alla Roma guardo sempre con affetto e sarei contento se vincesse lo scudetto. Ma, sul campo, penso alla mia squadra e sarà una partita normale: il mio primo pensiero resta la salvezza dell’Atalanta».
Ma come finisce sabato?
«Ce la giocheremo, come sempre, consapevoli del valore dell’avversaria e sperando in una buona gara».