In occasione della consegna al capitano giallorosso del premio “Il bello del calcio” dedicato a Giacinto Facchetti, Francesco Totti dedica a se stesso e alla sua carriera le riflessioni di un innamorato del calcio, e della Roma.
«Pensavo solo a divertirmi e fare il mio lavoro nel migliore dei modi, poi andando avanti le cose miglioravano ed ho realizzato uno dei miei sogni, indossare un’unica maglia, quella per cui ho sempre tifato, ed ho raggiunto traguardi importanti, pochi…ma belli». Francesco Totti, parla così della sua carriera e del sogno di indossare solo la maglia, quella della Roma.
«Finché c’è la passione c’è tutto. Sto bene fisicamente e mi diverto quando scendo in campo e questo vuol dire che ho ancora voglia di giocare e quando verrà il momento giusto..tra poco… mi metterò da parte», ha continuato Totti.
Totti è un mito nella capitale. «Forse il problema di Roma è che si pensa più ai giocatori importanti che a vincere i trofei, ma è la cosa più bella sia per i tifosi che per i giocatori. Ho avuto la fortuna, il piacere e l’amore di giocare con un unica maglia, di vincere meno di quanto potevo vincere, ma sono contento lo stesso e forse anche di più».
«Tifare Lazio sabato con la Juve? È una bella lotta, chiudo gli occhi e quello che succede succede». Risponde così Totti alla domanda su chi tifare nel match di sabato all’Olimpico tra la Lazio e la Juventus capolista. Il capitano giallorosso è convinto della sua Roma, «Un periodo di crisi nel calcio succede. Ce ne sono un pò, non è tutto perfetto, speriamo di averla passata e che non succeda più, l’anno è lungo e possiamo toglierci tante soddisfazioni».
Totti che devolverà la somma consegnata con il premio al Bambin Gesù «per aiutare i bambini che soffrono», non smette mai i panni del padre, anche quando questo mette in discussione equilibri nel mondo del pallone. «Ogni tanto i miei figli mi dicono “ho paura, non vengo allo stadio”. Purtroppo è la verità. Dobbiamo riportare e famiglie allo stadio. Il calcio deve essere divertimento, sfogo, e i bambini ci trasmettono calore vedendolo dal campo, noi possiamo giocare ancora meglio».