I suoi genitori potrebbero benissimo essere i protagonisti di una sceneggiatura per un film di Hollywood campione d’incassi. Padre greco e madre tedesca di origini uruguaiane. Josè Holebas è un combattente nella vita ed è abituato a farlo per realizzare i suoi sogni. Aveva quasi smesso con il calcio a causa di una gravidanza inaspettata della sua compagna. Si ero messo a lavorare nei magazzini di un mercato e come meccanico. Anni dopo, alla soglia dei trenta, eccolo giocare la Champions League con la Roma dopo averla fatta con l’Olympiacos e dopo aver giocato il Mondiale in Brasile con la sua Grecia. Ecco le sue prime parole da quando gioca nella Roma:
“Sono qui solo da due mesi. Ho giocato bene quando ho avuto la possibilità. Ho subito un colpo nella partita con la Juventus e poi di nuovo nelle partite successive nello stesso punto. Ora sono di nuovo al 100%, pronto a combattere di nuovo. La Roma è un bel club, con un’ottima organizzazione. E ‘stato facile adattarsi perché la squadra è composta da buoni ragazzi che mi hanno aiutato fin dal primo momento”.
A Roma c’è Totti, un “totem” del calcio italiano.
“Non mi piace parlare separatamente dei miei compagni di squadra. Anche se si tratta di Totti. L’ho incontrato come tutti i calciatori appena arrivati”.
La presenza di Torosidis e Manolas rende più facile il tuo adattamento a Roma?
“E ‘molto importante per me avere nello stesso gruppo con Torosidis e Manolas con cui ero in compagno all’Olympiacos e in Nazionale. Ci conosciamo molto bene insieme e questo si vede visto in campo”.
Il grande obiettivo della Roma è vincere il campionato battendo la Juventus.
“Perché no? Penso che impegnandoci al massimo, possiamo farlo. Tutto è possibile nel calcio”.
Il recente infortunio stimola il greco a voler riconquistarsi il posto in squadra.
“Ci sono molte partite in Serie A, tutti in squadra hanno l’opportunità di mostrare il loro potenziale. Come ho detto, stavo giocando e stavo cominciando a trovare il passo fino a quando ho subito l’infortunio. Ma riacquisterò il mio posto in squadra e non potrà mai mollare. Ho perso la mia posizione a causa di infortunio, ma tornerò”.
Rudi Garcia ti ha impressionato?
“Rudi Garcia è un buon allenatore, mi piace il modo in cui pensa e lavora per la squadra. Soprattutto nella formazione e come si vuole giocare “.
Le sconfitte della Grecia nelle qualificazioni hanno portato all’allontanamento di Ranieri da ct della Nazionale. Cosa ne pensi?
“Non dobbiamo incolpare Ranieri. La squadra sembrava stanca e non ha giocato bene. Ci sono alcuni piccoli dettagli della Nazionale, che hanno causato una cattiva prestazione. L’allenatore però è stato licenziato. Sicuramente l’allenatore è sempre in prima fila, esposto. Tutto il gruppo però dovrebbe pensare a quello che è accaduto”.
Al termine della carriera farai un’autobiografia?
«Sì, ho deciso di scrivere un libro alla fine della mia carriera di scrivere un libro. Già è in cantiere. Io ho il mio motto: “Non smettere mai se vuoi raggiungere il tuo obiettivo”.
Fonte: gazzetta.gr