Siamo sempre gli stessi, quelli affamati, spiega Garcia, per evitare che qualcuno arrivi prematuramente a errate conclusioni: «Possiamo vincere lo scudetto». L’importante è fare tesoro di qualunque cosa accada, anche di brutto, come l’intervento cui si sottoporrà Castan a dicembre per rimuovere il cavernoma: «Tornerà con noi, Leo ci darà forza anche da lontano ». A Bergamo la Roma deve cancellare un dato: è dal 24 settembre, da Parma, che non vince fuori casa. Per arrivare allo scudetto, ogni tanto sarebbe opportuno farlo: «Ma abbiamo sempre fatto bene e perdere col Bayern ci sta».
E’ Colantuono che parla di «vantaggio» senza Totti squalificato, Garcia non nomina il capitano (l’unico di fatto insostituibile con Maicon), ma solo per caricare di più i presenti. Possibile un Pjanic più alto schermato da Florenzi. La Roma non può più sbagliare in campionato e martedì in Champions, a Mosca, si capirà molto, forse quasi tutto. Bisogna non solo stringere i denti, visto che la sosta ha prodotto meno recuperi fisici del previsto (Astori, Borriello) e il ko di Yanga, ma anche curarli: «E’ vero abbiamo sottoposto tutti i giocatori a check up odontoiatrici per non trascurare nulla». Lupi sdentati o con qualche caria non sono esteticamente proponibili, qualunque sia lo scenario, allegorico o di campo.