(A.Pugliese) – Poco meno di un mese, quello che divide la Roma dal Natale. Un mese in cui Garcia e compagni dovranno decidere se riprendere a volare o vivacchiare tra alti e bassi. Un mese in cui non ci saranno deltaplani o parapendii per provare ad arrivare fin lassù, ma un Olimpico che finora si è dimostrato molto più di una cassaforte, quasi un forziere inaccessibile. E’ lì in casa, che la Roma ha la possibilità di dare una bella spallata a tutte le voci di questi giorni, tra scarsa brillantezza, strip club, qualche urlaccio di troppo, gol sbagliati ed accusati (vicendevolmente). La ricetta, come sempre, è solo una, provare a vincere per ritrovare anche il sorriso. Già, perché nella Roma di questi tempi si ride molto meno che in passato, almeno meno di quanto non ci avesse abituato una squadra che ha sempre fatto del gruppo e della compattezza una delle sue arme migliori.
PERCORSO – E proprio all’Olimpico la Roma si ritroverà a giocare 4 delle prossime 5 gare, quelle con cui può farsi uno splendido regalo di Natale. Subito l’Inter (domenica sera) di Mancini, poi quel Sassuolo che già lo scorso anno fu indigesto con uno dei pochi errori di Bradley e il gol nel finale di Berardi. E dopo la doppia di campionato, ecco la partita delle partite, quella contro il Manchester City e che il gol in extremis di Berezuvsky a Mosca ha trasformato in uno spareggio, o dentro o fuori. In verità alla Roma basterebbe anche lo 0-0 (nel caso in cui il Cska Mosca non dovesse vincere a Monaco, contro il Bayern), anche se poi quello è un risultato a cui i giallorossi sono un po’ allergici (solo 4 volte sulle 59 finora giocate sotto la gestione di Rudi Garcia, contro Cagliari, Lazio, Inter e Sampdoria), esattamente come gli inglesi (per loro due sole volte su 77, contro Stoke City e Norwich, entrambi nella scorsa stagione). Passata la tripla casalinga, la Roma giocherà l’unica trasferta di questo miniciclo a Marassi (contro il Genoa), per poi fare di nuovo passerella all’Olimpico, ospite il Milan di Inzaghi.
CASSAFORTE – Del resto, proprio all’Olimpico la Roma ha costruito finora le sue fortune e la sua classifica. Sei vittorie sue sei in campionato (arrivate contro Fiorentina, Cagliari, Verona, Chievo, Cesena e Torino), una su due in Champions League (contro il Cska Mosca, con la famigerata sconfitta per 7-1 con il Bayern a fare da contraltare). Insomma, adesso servirà proprio quella Roma lì, quella che in casa finora si è dimostrata una macchina schiacciasassi e non ha avuto mai pietà di nessuno. Anche se poi per mettere davvero quelle ali la truppa di Garcia dovrà assolutamente tornare a ritrovare anche freschezza atletica, brillantezza e compattezza. Dovesse riuscirci, allora l’Olimpico è davvero destinato a diventare un forziere inaccessibile.