(G. Giubilo) Non è proprio carico di sano ottimismo, il momento che il calcio capitolino vive negli ultimi tempi. La Roma sembra avere smarrito uno dei suoi punti di forza, la serenità dell’ambiente, qualche stridente distonia nei rapporti tra il tecnico e qualcuno dei suoi pretoriani, qualche pettegolezzo mediatico, le ammissioni di un portiere che prima si chiama fuori da ogni responsabilità, poi opera un riconoscimento di paternità sulle colpe per quel pareggio russo all’ultimo tuffo, tuffo che per altro non c’è stato.
In realtà, di giustificabile si può rilevare solo l’amarezza di Strootman, che è stato inutilmente mandato al massacro, da parte di Garcia un messaggio di incoraggiamento che si è rivelato disastroso. Poi perfino la parentesi dello strip club, per fortuna il capitano non si è fatto mettere in mezzo, auspicabile che per domani l’armonia venga recuperata, perché arriva l’Inter e Mancini non è stato mai un cliente comodo per i giallorossi, anche se la serata europea ha lanciato segnali allarmanti sulle risorse attuali dei milanesi.
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