(A. Serafini) – L’ha riportata in avanti e poi l’ha chiusa. Era partito lentamente Miralem Pjanic, avvolto nella discontinuità di un primo tempo in cui gli era riuscito poco o niente. Poi la scossa, la fortuna e l’abilità di trovarsi nel posto giusto al momento giusto, quello che Francesco Totti aveva magicamente creato. «Sì, l’ho ringraziato – spiega sorridendo il bosniaco a fine gara – non so come ha fatto a vedermi, ma me l’ha passata». Un gol liberatorio quello del momentaneo 3-2 e un urlo ancora più forte arrivato da parte dei 45.000 dell’Olimpico quando la traiettoria di un colpo di biliardo sanciva la vittoria finale. Un’altra doppietta, simile e ugualmente importante a quella messa segno la passata stagione con il Napoli, ma fondamentale come mai in questa occasione per rispondere alla corsa della Juve. «Certo, prima della partita ci siamo detti nello spogliatoio che il campionato non sarebbe finito stasera. Loro hanno vinto, eravamo concentrati e poi lo abbiamo fatto anche noi». Nonostante qualche comprensibile difficoltà iniziale: «Oggi ci siamo complicati più la vita noi rispetto all’avversario. Mi dispiace aver subito due gol, ma questa è stata una vittoria di squadra, potevamo e dovevamo concretizzare di più. Non abbiamo trovato un’Inter superiore». Non parlategli quindi di una partita fondamentale per ritrovare fiducia: «Non ne avevamo bisogno, anzi ci interessava soltanto prendere i 3 punti, gli stessi che abbiamo di distanza dal primo posto».
Una sorta di rivincita dopo la beffa di Mosca e il clamore suscitato per il post serata passato tra locali. Pjanic ci tiene a chiarire: «Non so cosa vi aspettate di sentire, la società ha spiegato bene. C’è poco altro da dire. Penso che il tifoso aspetti soltanto di vedere il massimo impegno in campo, stasera è arrivata la risposta». A seguire quella di Totti: «Non abbiamo mai mollato l’osso, stasera era fondamentale vincere».