(A. Austini) – Metti una sera a cena una ventina di rappresentanti diEtihad e, fra gli altri, il direttore marketing di Trigoria, Giorgio Brambilla, e il responsabile ticketing Leonardo Rossi. Prima associazione di pensiero: la Roma ha trovato lo sponsor. Idea sbagliata, ma non del tutto.
La tavolata dell’altroieri nel ristorante del Gambero Rosso a via Enrico Fermi non ha nulla a che vedere con eventuali accordi di sponsorizzazione. Però da qualche mese, sulla base dell’alleanza stretta con Alitalia, la ricca compagnia aerea degli Emirati Arabi sta valutando la possibilità di investire nel progetto giallorosso. I suoi voli a Fiumicino aumenteranno e lo scale è distante appena una ventina di chilometri dall’area dove la Roma conta di costruire lo stadio. I contatti con l’advisor americano Caa Sports, scelto da Pallotta, vanno avanti da mesi. C’è chi giura di aver visto passare di recente gli uomini di Etihad a Tor di Valle per un rapido sopralluogo. Fatto sta che la trattativa, al momento, non è decollata. E c’è pure chi dice che a Trigoria siano rassegnati a vivere un’altra stagione intera senza sponsor.
Novità in vista. Il 10 dicembre all’olimpico arriva il Manchester CIty, che il nome Etihad lo porta sulle maglie così come il suo stadio. Gli uomini della compagnia aerea troveranno a Roma Pallotta accompagnato dal direttore commercialeBarror e dall’altro braccio destro Mark Pannes. La Roma vedrebbe di buon occhio un accordo con uno sponsor unico per maglia e stadio. L’ok dal Comune, in questo senso, aiuterebbe. Ma quando arriverà?