(A. Pugliese) – Nonostante tutto, resta la delusione per l’occasione sciupata dalla Roma per andare a -1 dalla Juve. Nonostante la doppietta di Ljajic che ha salvato i giallorossi al 93′, nonostante le scelte (stavolta discutibili) di Garcia e nonostante un Sassuolo formato maxi, che allunga la sua serie sì a otto partite (4 vittorie e 4 pareggi). Anche se, alla fine, probabilmente i più delusi di tutti sono proprio i giocatori di Di Francesco, avanti 2-0 (e con un uomo in più) fino a 12′ dalla fine. Poi, appunto, ci pensa Ljajic, con un rigore discusso ed un gol in fuorigioco (millimetrico, quello di Florenzi). Alla fine, la Roma resta a -3 dalla Juventus e considerando tutto, se ne va a casa forse anche felice, avendo evitato in extremis un clamoroso k.o.. Ma la delusione per l’occasione sprecata resta comunque troppo grossa.
CENTROCAMPO OUT — Nonostante la pretattica della vigilia, Garcia ha un occhio di riguardo per il City (fuori Totti, Gervinho, Nainggolan, Astori, Maicon e Keita) e rilancia dal primo minuto Strootman. La mossa si conferma sbagliata, proprio come a Mosca, in Champions. L’olandese non è ancora in grado di giocare, è impacciato nella gestione del pallone, lontano dai compagni, travolto nel ritmo, tanto che i gialli di De Rossi e Pjanic arrivano proprio per mettere una pezza a suoi errori. Anche se poi l’errore vero, goffo, è quello di De Sanctis, che al 16′ ritarda un rilancio fino a che Zaza non lo contrasta e insacca il vantaggio ospite. È l’inizio di una salita ancora lunga, visto che due minuti dopo il Sassuolo raddoppia: centrocampo della Roma sbilanciato, lancio di Missiroli per Zaza che (complice il fuorigioco sbagliato da Yanga-Mbiwa) va dentro e brucia De Sanctis. Per gli emiliani è un paradiso inatteso, per i giallorossi un inferno dantesco. Allora la Roma si riversa nella metà campo avversaria, più di rabbia che di testa. Consigli dice no a Ljajic, la traversa nega il gol a Holebas, Destro spreca l’occasione giusta per riaprire i giochi. Poi sono Brighi e Cannavaro a sbrigliare due brutte situazioni in area, mentre dall’altra parte Holebas tiene in vita i giallorossi, togliendo in extremis a Berardi la palla del 3-0 a porta vuota (su assist di Sansone).
SANTO ADEM — Neanche il tempo di ripartire, che al 5′ la Roma prende un altro schiaffo, con il secondo giallo di De Rossi, costretto al fallo per non mandare Berardi in porta da solo. Allora Garcia finalmente si scuote e decide di mandare dentro Nainggolan e Gervinho, ma è ancora il Sassuolo a sfiorare il gol al 12′, con un sinistro a giro di Berardi dal limite su cui De Sanctis stavolta si supera. Poi la partita scende di intensità, un po’ perché in dieci per la Roma è dura, un po’ perché l’organizzazione tattica di Di Francesco è quasi perfetta e il Sassuolo non regala spazi. Fino al 32′, quando una tiraccio in area di Gervinho viene punito con il rigore per fallo di mano di Vrsaljko: dal dischetto va Ljajic, che riapre le speranze giallorosse. Poi il deserto fino alla fine, quando prima Nainggolan calcia alto e poi Ljajic fa centro, su assist di Florenzi. La paura del tonfo è in armadio, la delusione resta. Per la Roma che spreca un’occasione d’oro e per il Sassuolo, che oramai sentiva il sapore dell’impresa.
Fonte: gazzetta.it