(G.Giubilo) – Sotto l’albero, la Capitale trova strenne di diversa consistenza. Le più belle,le più preziose, le scarta la Roma, che dopo troppi stenti trova una fase di gloria autentica.
Va a Bologna e fa letteralmente strame di una delle squadre più in forma di questo periodo. Segna due gol, si porta appresso il peso di sempre, tante le occasioni mancate per un punteggio più rotondo, ma i segnali espressi contro Juve e Napoli trovano puntuale conferma. Ci sono i risultati, c’è soprattutto il gioco, produttivo oltre che spettacolare, accanto ai giovani che crescono,Lamela su tutti, la vecchia guardia si fa onore, Taddei che sblocca il risultato dopo diciassette minuti, Simplicio che sembra miracolato, un modello di continuità. Ancora in gol Osvaldo, ed è un gol di qualità, invece ha meno fortuna Totti che non riesce a segnare pur giocando ancora ad alti livelli. Gratifica Luis Enrique il sesto posto, alla pari con il Napoli, dal quale la Roma potrà ripartire al ritorno in campo, il futuro esprime promesse rosee. Che l’impresa del San Paolo non fosse dovuta a distrazioni dei rivali, lo testimoniano i sei schiaffi rifilati da Cavani e compagnia al Genoa, per una volta non fortunato. (…)
La Roma protagonista del pomeriggio domenicale, evento raro per i giallorossi. Gioca qualche scherzo strano, la collocazione del recupero della prima giornata, magari il Chievo potrebbe essere tentato di concedersi una lunga vacanza romana, visto che dopo la sfida di ieri sera con la Lazio, alla ripresa sarà nuovamente di scena sullo stesso campo, stavolta contro l’opposta sponda capitolina. Per tutte le prime della classe, un approccio morbido, calendario comprensivo verso la schiera dei patrizi che devono smaltire, in quantità maggiore rispetto alla plebe, tortellini e golosi dessert. Con la Lazio, anticipa anche l’Inter, il Parma in notturna al Meazza, routine per la Juventus a Lecce, magari qualche apprensione in più per il Milan a Bergamo.