(F. Rossi) – L’esame della delibera sullo stadio della Roma, come era previsto, slitta a martedì prossimo: ieri l’assemblea capitolina è stata chiusa per mancanza di numero legale dopo l’approvazione del regolamento sul contributo straordinario di urbanizzazione e della delibera di iniziativa popolare sul «programma di gestione dei rifiuti urbani e dei servizi di decoro e igiene urbana». Il numero legale è venuto a mancare «per la necessità del parere degli uffici su alcuni emendamenti – spiega il capogruppo Pd, Fabrizio Panecaldo – Martedì quindi riprenderemo i lavori ed arriveremo all’approvazione della delibera “rifiuti zero”, oltre a iniziare la discussione sullo stadio». I tempi «sono stati presi per capire cosa significhi realizzare lo stadio a Tor di Valle e quali siano quelle opere indispensabili per cui possiamo valutare se ci sia o meno l’interesse pubblico», spiega Valeria Baglio, neo presidente del consiglio comunale.
IL DIBATTITO – Ma sul progetto di Tor di Valle restano ancora alcune perplessità, anche all’interno della maggioranza. Ignazio Marino ha auspicato che le riunioni in programma nei prossimi giorni «procedano con un lavoro il più alacre possibile». Nei mesi scorsi il progetto del nuovo impianto aveva destato perplessità fra alcuni consiglieri, soprattutto per quanto riguarda i terreni su cui dovrebbe sorgere lo stadio, considerati non sicuri per il rischio allagamenti. «Il sindaco di una città che ha oltre il 40 per cento di disoccupazione giovanile non può guardare con distacco un’opera che porta migliaia di posti di lavoro solo nella fase di costruzione», sottolinea il sindaco. «Ci aspettiamo il voto nei prossimi giorni, speriamo martedì prossimo – spiega il presidente della Roma, James Pallotta – poi passeremo alla fase regionale, su cui abbiamo avuto dei colloqui». Ma già in conferenza dei capigruppo l’opposizione aveva fatto notare come, vista anche la bufera di Mafia Capitale, potrebbe essere il caso di rinviare la discussione su un progetto così imponente, su cui non sarebbero stati ancora risolti tutti i problemi di sicurezza. Anche se sullo stadio «non c’è alcuna indagine», come precisa il procuratore capo Giuseppe Pignatone, rispondendo a una domanda nel corso dell’audizione alla commissione Antimafia.