(S.Carina) – Strano a dirsi ma la squalifica di Holebas (a meno che il ricorso giallorosso non produca i suoi effetti: si punta sul precedente di Chivu che per un fatto analogo nel maggio del 2010, nonostante la segnalazione dei funzionari della procura, non venne nemmeno sanzionato con un’ammenda) rischia di diventare più pesante di quella di Pjanic. Perché se il bosniaco sarà sostituito da De Rossi (e Astori dal rientrante Manolas), a sinistra senza il greco si rinnova un problema che potrebbe avere la sua soluzione a gennaio. Aspettando notizie dal d.s. Sabatini (Pasqual più che un’idea; attenzione anche al 16enne del Metz, il centrocampista Muratovic) Garcia per sabato ha due soluzioni: Cole o Torosidis. In realtà sarebbero tre ma Emanuelson che lo scorso anno proprio con il Milan aveva racimolato 33 presenze tra campionato e coppe (risultando alla fine della stagione uno dei meno deludenti dell’organico rossonero), nella Roma continua ad essere un oggetto misterioso.
Il BALLOTTAGGIO – Dopo le buone prestazioni di Holebas anche Cole è caduto nel dimenticatoio. L’ultima gara disputata dall’inglese è la disastrosa prova di Bergamo (22 novembre) dove proprio da un suo errore era nato il vantaggio provvisorio di Moralez. Poi solamente panchina a tal punto che sono tornate a circolare sempre più insistenti le voci di un possibile addio a gennaio, destinazione Mls. Calendario alla mano anche Torosidis non gioca dal match contro l’Atalanta. Nel caso del greco però l’aspetto tecnico c’entra poco. Toro è rimasto fermo per un problema muscolare (lesione di primo grado al gemello destro). E’ tornato a disposizione domenica, ma è rimasto in panchina. A sinistra in questa stagione ha giocato al debutto in Champions contro il Cska Mosca, risultando tra i migliori in campo. Al momento sembra il favorito. A meno che il reclamo urgente della Roma non produca i suoi effetti.
UN PREMIO PER RUDI – Intanto Garcia è stato premiato da France Football per la terza volta (la seconda consecutiva) allenatore francese dell’anno. Nella lunga intervista concessa alla rivista transalpina, il tecnico è tornato ancora una volta sulla gara dello scorso 5 ottobre: «Siamo dietro alla Juventus ma dovremmo essere pari (l’intervista è stata concessa prima dell’ultima giornata di campionato, ndc) perché contro di noi hanno vinto con tre gol irregolari. Se sono ancora protetti dagli arbitri? No, no, non dico questo. Non sono negativo a priori con loro. A Torino l’arbitro ha sbagliato, questo è tutto. Ho solo fatto notare che anche i migliori arbitri, e Rocchi fa parte di questa categoria, possono perdere la loro personalità in uno stadio come quello. Cosa ha in più la Juventus rispetto a noi? L’esperienza e la maturità. La Roma è ancora in costruzione. Credo fermamente nello scudetto e non mi rimangio le mie parole sul titolo». Dichiarazioni rese all’indomani del discusso arbitraggio di Rocchi, quando lo spogliatoio era avvilito: «Quella dichiarazione ha fatto molto clamore ma è spiegabile e le persone sono abbastanza intelligenti da comprendere il contesto. Comunque sono convinto che possiamo farcela. La Juve è molto forte, ma ho fiducia nei miei giocatori e nelle dinamiche del club. A Totti ho detto che voglio vincere qualcosa con lui: non può concludere la carriera senza un altro titolo». E una promessa va sempre mantenuta.