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IL MESSAGGERO Garcia, la sfida contro le bugie

Holebas
Holebas

(A. Angeloni) Dopo la grazia concessa a Max Allegri, ora tocca a Rudi Garcia. Una piccola/grande speranza la Roma ce l’ha, anche se non ne fa una questione di grazia, che di solito si concede ai colpevoli. La società (Baldissoni e l’avvocato Conte) e Garcia andranno domani, intorno all’ora di pranzo, davanti alla Disciplinare per urlare la propria innocenza. La urla soprattutto l’allenatore che si è detto «ferito nell’onore di sportivo per le menzogne» piovutegli addosso. Si mette in coda anche José Holebas, pure lui finito nell’elenco degli squalificati e colpevoli del post Marassi.

IL RETROSCENA SU JOSÈ –  Il terzino greco poi è finito in un caso molto particolare. 1) Il suo gesto, deprecabile, non ha mai indotto un giudice sportivo a squalificare un giocatore, da Chivu a Balotelli, tutti ne sono usciti con un’ammenda (Chivu nemmeno quella). E la Roma spera che ne possa uscire allo stesso modo pure il suo terzino, che tanto servirà/servirebbe sabato con il Milan. 2) La sua squalifica arriva curiosamente attraverso un supplemento di referto che un membro della Procura, Marco Squicquero (vice di Palazzi), ha inviato lunedì da casa al Giudice sportivo. Due le incongruenze. 1) Il referto bis è stato mandato allegando la foto di Holebas con il dito media alzato, immagine che stava facendo il giro del web appena dopo la partita. In genere il lunedì è già fuori tempo massimo, ma quel giorno si giocavano due partite e questa indagine bis è stata possibile. 2) Non trattandosi di episodio violento sfuggito all’arbitro, secondo la Roma, non c’era la necessità di allegare un supplemento di indagine. E’ stata fatta, dunque, un qualcosa di più, sempre stando a quanto sostiene la Roma.

Chi è Marco Squicquero? Anche all’epoca di Calciopoli era il vice di Palazzi ed è finito in alcune intercettazioni, perché usato da una funzionaria della Procura, Stefania Ginesio, per accumulare informazioni da riferire poi ad alcuni suoi amici indagati, vedi Doni e Bettarini. Informazioni certamente utili nei dibattimenti tra accusa e difesa.

IL RICORSO –  Domani la Roma si presenterà davanti alla Corte Federale per discutere il ricorso dei suoi tesserati. La società chiederà come minimo la sospensiva della pena, per dare modo agli investigatori di riaprire le indagini e accertare la veridicità di certe testimonianze, su tutte quella del capo steward che ha inguaiato Garcia, denunciando spontaneamente una (presunta) aggressione. La Roma contesterà pure la dichiarazione dello steward stesso, in quanto non tesserato. Ricapitolando: verrà chiesta, dunque, un’istruttoria più approfondita e adeguata anche perché, da quanto emerge dalle carte (tra quanto riferito dagli steward e quanto trascritto poi dai funzionari della Procura) ci sono delle discrepanze. Anche su Holebas il discorso è chiaro: la richiesta è l’annullamento della squalifica arrivata per un vizio di forma. Contestazione della procedura, insomma. Si risolverà con la multa? Probabile o quantomeno è la migliore delle ipotesi. Su Garcia si otterrà, anche qui le probabilità sono alte, la sospensione della squalifica. Per giocarsi la carta dell’annullamento definitivo più avanti.

LO SFOGO DI RUDI –  Garcia resta sulle sue posizioni, anzi rilancia. «Denuncio questo intollerabile attacco al mio onore e alla mia reputazione di calciatore, educatore e allenatore testimonia un comportamento esemplare che non è mai venuto meno. Non accetterò che si cerchi di infangarmi attribuendomi gesti aggressivi che non ho commesso, che deploro e che sono contrari alla mia educazione. Mi batterò con ogni mezzo a mia disposizione per difendermi da questa ingiustizia e da queste menzogne».

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